"MEDICINA GENERALE E' CONSIDERATA CENERENTOLA DEL SISTEMA...".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 feb. - "Si stanno
smobilitando gli ospedali, ma nel contempo non hanno potenziato
il territorio". Lo afferma Angelo Testa, presidente nazionale
dello Snami sulla situazione del sistema sanitario nazionale.
"Alla crescente domanda di salute ed all'aumento delle
cronicita'- continua la nota- l'unica risposta e' stata il
sottodimensionamento dei Pronto soccorso che, soprattutto nei
momenti critici come l'attuale epidemia influenzale, a causa
dell'eccesso di prestazioni richieste vanno al puntuale collasso
totale. In questi frangenti il territorio, cioe' la Medicina
Generale, cenerentola della Sanita' ma da sempre ai vertici del
gradimento dei pazienti, e che rappresenta il comparto a cui
andrebbero assicurati non solo a parole investimenti e grande
attenzione, fa da capro espiatorio al fallimento del sistema per
carenze ed incompetenze altrui".
Le statistiche parlano chiaro, secondo lo Snami: in 12 anni
sono stati tagliati il 22% dei posti letto, ridotto drasticamente
anche personale medico ed infermieristico, mentre gli accessi al
Pronto soccorso nello stesso periodo sono aumentati del 6,9%.
Cio' va attribuito ad un fisiologico trend di aumento della
domanda di salute ed in grandissima parte al progressivo
impoverimento della classe media. Oggi recarsi al Pronto soccorso
e fare degli accertamenti a basso costo, evitando il ticket che
ordinariamente si dovrebbe pagare, diventa a volte quasi una
necessita' ed in altri casi una furba e cattiva abitudine tutta
italiana. Anche perche' dalle statistiche risulta che il 70 %
degli accessi in ospedale e' un codice verde, per cui non si paga
il ticket, e solo il 10% sono codici bianchi per cui si paga solo
un piccolo contributo.
"Vado in Pronto soccorso, magari attendo un po', pero' quasi
sempre non pago il ticket sulle prestazioni e se dovessi mettere
mano al portafogli la cifra sarebbe irrisoria ed inoltre evito le
lunghe liste d'attesa- dice ancora Testa- Che filtro ci puo'
essere sul territorio se per il cittadino e' piu' conveniente,
soprattutto economicamente, rivolgersi all'ospedale?".
A conferma di quanto asserisce Testa, aggiunge Domenico
Salvago, presidente regionale dello Snami Sardegna: "Nei nostri
territori in cui c'e' un forte radicamento della Medicina
territoriale con presenza capillare e costante dei medici di
famiglia, i piu' associati in rete od in gruppo tra loro, abbiamo
verificato che la stragrande maggioranza degli accessi incongrui
al Pronto soccorso ospedaliero si verificano per evitare i costi
ed i tempi della diagnostica". Conclude il presidente nazionale:
"Dovremo iniziare a parlare concretamente delle differenze tra
Medicina del territorio e Medicina delle citta', soprattutto se
metropoli, non assimilabili nelle dinamiche assistenziali e con
criticita' che possono richiedere soluzioni agli antipodi. Sulle
liste d'attesa eccessivamente lunghe, sui tagli indiscriminati al
numero dei posti letto e delle unita' di personale medico ed
infermieristico, sul sottodimensionamento dei Pronto soccorso e
del 118, sui mancati investimenti a favore della Medicina
territoriale con conseguente carenza di strutture territoriali
per anziani e disabili, cosa c'entra la Medicina Generale e quali
sono le sue responsabilita'?". Lo Snami da tempo, inascoltato, ha
proposto il suo modello di h 24, le postazioni 'filtro' sul
territorio e nei pressi dell'ospedale in alternativa alle case
della salute e grupponi vari non attuabili concretamente per
questioni economiche, innaturali per il ruolo del medico di
famiglia perche' non migliorerebbero l'assistenza ai pazienti.
Lo Snami rimanda al mittente lo scaricabarile delle
responsabilita' e il palese voler "fare le nozze con i fichi
secchi" di Anzaloniana memoria.
(Wel/ Dire)