SANITA'. UMBERTO I, MODINI: SOSPESO E NON SO ANCORA PERCHE'
"PAZIENTI CURATI AL MEGLIO, IL RESTO NON MIA RESPONSABILITÀ".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 feb. - "Io sono stato
sospeso, ma tuttora non so perche'". Lo ha affermato Claudio
Modini, direttore del Dea - Dipartimento emergenza ed
accettazione - del Policlinico Umberto I, ospite di SkyTg24 un
paio di giorni dopo la sospensione per 90 giorni. "Ho ricevuto la
comunicazione- ha detto- ma a questa non e' ancora seguito un
provvedimento che spiega il perche'. Ho chiamato chi mi ha
sospeso, e non mi ha risposto al telefono. Io capro espiatorio?
Non credo di dovere espiare proprio niente, io piu' che curare
bene i pazienti cosa devo fare?".
Modini ha poi ripercorso un po' la situazione dell'Umberto I:
"Dopo la stabilizzazione in pronto soccorso noi abbiamo sempre
piu' spesso nel corso degli anni la necessita' di trovare posti
letto. Se c'e', il paziente viene subito ricoverato, se non c'e'
non possiamo mandarlo indietro e cosi' vengono messi nella zona
delle barelle. Possono starci ore o effettivamente anche fino a
7-8-10 giorni. E quello che so e' che trovare una soluzione a
questa situazione non e' certo nelle responsabilita' del
Dipartimento di emergenza. Io non gestisco l'intero ospedale, io
devo curare i malati che arrivano. Poi se non posso mandarli in
altri reparti rimangono li'. Ho fatto relazioni negli anni
passati, abbiamo segnalato certe situazioni indegne, ma dal punto
di vista delle cure posso dire che i pazienti sono seguiti al
meglio".
"Ho sempre segnalato da anni i problemi- ha concluso Modini-
il 'collo di bottiglia' del pronto soccorso, ma io non voglio
colpevolizzare nessuno a differenza di altri. Vediamo cosa
diranno adesso quelli che mi hanno sospeso".
(Wel/ Dire)
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