SANITÀ. MALPRACTICE, NEL LAZIO IMPENNATA DI SEGNALAZIONI
INSIEME ALLA LOMBARDIA, IN UMBRIA MINOR NUMERO DI CASI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 feb. - Lazio, Lombardia,
Sicilia e Calabria sono alcune delle regioni che hanno fatto
registrare il maggior numero di segnalazioni di casi di
malasanita' alla fine del 2011. È quanto fa sapere l'associazione
'Giustacausa', nata nel gennaio del 2011 e che "da subito, ha
assunto la pole position nella sfera della tutela dei diritti dei
cittadini".
'Giustacausa', si legge in una nota, "e' nata proprio dal
desiderio di trovare dei riscontri concreti ad un bisogno sociale
impellente, quello dell'assistenza legale in seguito ai danni
riportati da una sanita' che da tempo non racchiude il requisito
primario del nome che porta. Sono ormai all'ordine del giorno le
notizie di errori e disservizi del personale medico e sanitario
nelle aziende ospedaliere i taliane, mentre le carenze
strutturali continuano a dare notizia soprattutto nelle regioni
meridionali".
Se a fine 2011 "l'Umbria e' risultata la regione italiana con
il minor numero di casi segnalati, in Calabria, Sicilia, Lazio,
Puglia, Campania e Lombardia si registra un'impennata di
richieste circa presunte inadempienze sanitarie- continua
l'associazione- I numeri, oltre che essere un biglietto da visita
sulla situazione sanitaria italiana si manifestano anche in una
nuova prospettiva, quella della perdita di fiducia e di
aspettative nei confronti dei medici e delle istituzioni
sanitarie locali".
Sale infatti "a 76- dice ancora 'Giustacausa'- la percentuale
dei pazienti meridionali che preferisce ricevere le cure al nord,
e il 21% dei degenti del centro Italia si sposta anch'esso nelle
regioni settentrionali. Il fenomeno della 'migrazione sanitaria'
risulta quindi essere una delle peculiarita' piu' temibili della
issue malasanita' data la sua attuale espansione".
I dati forniti dai professionisti di "'Giustacausa' hanno
portato alla constatazione che si registrano i maggiori picchi di
casi di malasanita' nei settori chirurgici seguiti dalla branca
ortopedica e da quella ginecologica e neonatale. Particolare e'
stata poi l'impennata, a partire dall'autunno 2011, delle
segnalazioni in chirurgia plastica e medicina estetica, diretta
conseguenza dell'esplosione dello scandalo sulle protesi mammarie
Pip. Tale quadro ha contestualmente portato, sia da parte dei
medici che delle strutture sanitarie nazionali, ad un radicamento
del fenomeno della cosiddetta 'medicina difensiva': vi e', cioe',
un ingiustificato aumento della prescrizione di esami clinici,
specialistici e strumentali talora non necessari, con conseguente
aumento dei costi della sanita' pubblica, dei tempi di attesa,
con un incremento esponenziale delle polizze assicurative".
Con il contributo che "'Giustacausa' ha portato sul territorio
nazionale e' emersa la scoperta che solamente il 26% dei casi di
malasanita' puo' essere portato in tribunale".
(Gas/ Dire)
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