STUDIO CONDOTTO DALL'UNIVERSITÀ DI MELBOURNE CONTRO LA BPCO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 feb. - Un gruppo di
ricercatori dell'Universita' di Melbourne, in Australia, ha
condotto recentemente uno studio che potrebbe notevolmente
migliorare i trattamenti e la progressione della
Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), una malattia
polmonare progressiva che include l'incurabile condizione
dell'enfisema polmonare. La Bpco e' una malattia progressiva che
rende difficile la respirazione ed e' per lo piu' causata dal
fumo eccessivo. Circa 2 milioni di australiani soffrono di una
qualche forma di BPCO. Nel 2050, secondo gli studiosi, questa
cifra e' destinata a salire vertiginosamente fino ad arrivare a
circa 4,5 milioni.
Il team internazionale che si e' occupato della ricerca, ha
rilevato che una proteina denominata SAA (Serum Amyloid A),
svolge un ruolo chiave nei processi infiammatori cronici e nei
danni polmonari causati dalla Bpco. I risultati della ricerca
sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica, "The
Proceedings of National Academy of Science". Il professor Gary
Anderson, del team di ricercatori, sostiene che questa ricerca
potrebbe migliorare drasticamente la vita di molte persone che
soffrono questa condizione, riducendo l'enorme carico di costi
sanitari e ospedalieri associati al loro trattamento.
Steven Bozinovski, professore associato presso l'Universita'
di Melbourne, sostiene inoltre che i risultati della ricerca sono
molto importanti in quanto in genere la proteina SAA si trova nel
fegato, ma e' stato invece scoperto che livelli molto elevati di
tale proteina sono stati ritrovati anche nei polmoni di pazienti
affetti da Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, dimostrando che
e' proprio la stessa proteina ad avere un ruolo fondamentale in
questa patologia polmonare, inibendo anche lo sforzo naturale del
polmone di "auto-ripararsi" anche dopo aver cessato di fumare.
Questo meccanismo spiegherebbe dunque una delle ragioni sul
perche' l'infiammazione in pazienti con BPCO non si risolva
naturalmente, nonostante il paziente smetta di fumare.
Secondo gli studiosi, dunque, un trattamento combinato potrebbe
aiutare a migliorare l'efficacia del trattamento con steroidi per
combattere la BPCO, che e' risultato efficace nel trattamento di
altre malattie polmonari quali l'asma.
(fonte: droganews.it)
(Wel/ Dire)