(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 feb. - Diciassette anni di
attese, infaticabili battaglie, manifestazioni, per vedere "la
montagna partorire il topolino". E che topolino. E' il primo
commento a caldo di Simona Bellini, presidente nazionale del
Coordinamento dei Familiari di disabili gravi e gravissimi, alla
notizia dell'inserimento di un emendamento nel Milleproroghe in
tema di pensioni che consente "ai lavoratori che alla data del 31
ottobre 2011 risultano essere in congedo per assistere figli con
disabilita' grave ai sensi dell'art. 42, comma 5, del decreto
legislativo 26 marzo 2001, n. 151, i quali maturino, entro 24
mesi dalla data di inizio del predetto congedo il requisito
contributivo per l'accesso al pensionamento indipendentemente
dall'eta' anagrafica...". L'emendamento riguarda tutti i
lavoratori sia del settore pubblico sia del privato che stanno
usufruendo del congedo per assistere figli con disabilita' grave.
La copertura ammonta a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni
2013 e 2014.
L'impegno e' venuto dalla senatrice Mariangela Bastico (Pd) e
l'emendamento porta la sua firma ma fa arrabbiare e non poco il
Coordinamento del prepensionamento dei familiari di disabili
gravi e gravissimi, per almeno due ragioni, come spiega la stessa
presidente Bellini. "L'identificare la risposta ad un
pesantissimo bisogno sociale con una data, il 31 Ottobre 2011 e'
privo di ogni fondamento. L'emendamento da' risposte, infatti,
solamente a chi era in congedo straordinario in base alla
L.328/2000 in quel preciso giorno. Non e' stato previsto alcun
parametro che identifichi il carico assistenziale al quale e'
sottoposto il genitore. Assistere il proprio figlio da pochi anni
o da trenta non comporta alcuna differenza. Il secondo motivo e'
che si e' pensato di riservare questo diritto ai soli genitori.
Ma, come dimostra la Legge 104/92, tutto cio' e'
anticostituzionale e comportera' una serie di ricorsi che
porteranno ben presto alla modifica della norma". Soprattutto, la
norma appena introdotta, taglia fuori molte persone. Lo spiega
ancora la Bellini: "perdono questo diritto coloro che alla data
del 31 ottobre 2011 il congedo straordinario lo avevano gia'
utilizzato integralmente e quindi, molto probabilmente, sono
coloro che hanno maggiori difficolta' a gestire
contemporaneamente gli oneri dell'assistenza e l'impegno
professionale. Restano fuori anche quelli che alla data del 31
ottobre 2011 - usufruendo del congedo in modo frazionato - per
puro caso erano al lavoro o fruivano di un giorno di permesso
mensile in base alla L.104. infine anche quelli che alla data del
31 Ottobre 2011 non avevano ancora fruito del congedo
straordinario per poterlo utilizzare in momenti ancor piu'
gravosi.
Ben diversa proposta di legge che staziona da due anni nelle
Commissioni del Senato, elaborata dal Coordinamento per il
prepensionamento e che offriva la copertura al beneficio di tutti
gli aventi diritto, con un impegno finanziario massimo di circa
50 milioni di euro. "Identificare in questa norma- conclude la
Bellini- una seppur limitata risposta ad un bisogno sociale tanto
sentito, sembra rappresentare solamente un tentativo di discolpa
per la risposta iniqua di un provvedimento che non fa alcun
distinguo sul carico assistenziale degli aventi diritto. A tutti
gli altri resta quindi, non solo di vedere bocciato a priori un
prepensionamento da sempre considerato dai nostri governanti
quale un "atto dovuto" (tanto che in altri paesi europei e'
normale amministrazione), ma anche la beffa di dover soggiacere
ad un aumento dell'eta' pensionabile come qualsiasi altro
lavoratore. Esclusi gli addetti a mansioni usuranti, coloro che
praticano attivita' di volontariato e, per ultimi, i vincitori
inconsapevoli della lotteria del 31 Ottobre 2011!".
(Wel/ Dire)