SANITÀ. MEDICI PRECARI, SMI AL GOVERNO: APRIRE UN CONFRONTO
AVANZATE PROPOSTE PER DIRIGENZA, GENERALE E UNIVERSITÀ.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 feb. - Il Sindacato dei
medici italiani (Smi), con una lettera inviata (oggi) al ministro
del Lavoro e Politiche sociali, Elsa Fornero, al ministro della
Salute, Renato Balduzzi, al ministro dell'Istruzione, Francesco
Profumo, e al presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco
Errani, chiede un incontro per poter affrontare il nodo della
stabilizzazione dei medici precari nel settore ospedaliero, nel
territorio, nell'universita'.
Nella missiva, a firma del vicesegretario Francesco Medici, si
chiede di poter contribuire nel processo di definizione di "nuove
leggi che portino ad una riforma del mercato del lavoro",
partendo anche da quanto avviene nel Servizio Sanitario
Nazionale. Medici ricorda che questa sigla sindacale e'
"firmataria tanto dell'accordo collettivo nazionale della
medicina generale (medici di famiglia, del 118 e della guardia
medica) e della specialistica ambulatoriale, quanto del contratto
della dirigenza medica, in federazione con il Sivemp, con la
sigla Fvm (Federazione veterinari e medici), nonche' ha anche
iscritti nel settore dei medici universitari e nella pediatria di
libera scelta" e partendo, appunto, da questa trasversalita',
sottolinea la capacita' di rappresentare, "quindi, medici che
operano in un ambito di lavoro pubblico o parasubordinato"
registrando "che anche in questo settore i piu' giovani non
trovano spazi di lavoro stabili, nonostante le carenze di
organico e la necessita' di professionalita' qualificata".
Medici, quindi, insiste sulla "richiesta di riconoscimento dei
lavori usuranti per le guardie mediche e del 118
(convenzionati)", avanzata con un'altra lettera inviata dalle
responsabili nazionali del settore emergenza-urgenza, Fabiola
Fini, e continuita' assistenziale (guardia medica), Giuseppina
Onotri, il 10 gennaio scorso. Sulla base di queste premesse, di
questi spunti di analisi e di proposta (di seguito, in sintesi)
lo Smi chiede, infine, di poter aprire un tavolo di confronto con
Governo e Regioni.
In sintesi questi alcuni degli spunti di analisi, riflessione
e di proposta avanzati nella lettera:
NELLA DIRIGENZA MEDICA: Premesso che il contratto di lavoro
prevede modalita' di accesso a tempo determinato anche per
brevissimi periodi, mediante avviso pubblico (con tempi di
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale limitatissimi), gran parte
delle amministrazioni hanno preferito utilizzare lo strumento dei
contratti atipici (co.co.co, co.co.pro etc.), saltando di fatto
la trasparenza della data, garantita dalle norme contrattuali,
evitando cosi' di pagare i contributi previdenziali dei medici e
sottopagando i piu' giovani, soggetti a rinnovi continui e quindi
anche piu' facilmente condizionabili. Chiediamo che si avvii un
processo di semplificazione e di trasparenza, eliminando questi
tipi di contratto per la pubblica amministrazione che, come detto
precedentemente, ha gia' la possibilita' di forme di lavoro
flessibili. Siamo disponibili ad una trattativa, che nel rispetto
delle garanzie contrattuali, possa prevedere per i primi tre anni
di lavoro una retribuzione "di ingresso".
NELLA MEDICINA CONVENZIONATA: L'accesso all'area e' subordinato
al superamento del corso in medicina generale. Come piu' volte
denunciato dal nostro sindacato, da anni formiamo meno medici di
quelli realmente necessari per far funzionare i servizi di
assistenza primaria, continuita' assistenziale , emergenza
territoriale e specialistica ambulatoriale. Il paradosso e' che
a questa carenza si associa una disponibilita' di molti laureati
in medicina che non possono accedere alla formazione
specialistica. La situazione piu' critica la viviamo nell'ambito
del 118 / Emergenza territoriale. In molte regioni (esempio
Toscana) le amministrazioni dopo aver esaurito la graduatoria
hanno stipulato contratti atipici con medici "non formati", cioe'
professionisti che secondo la normativa vigente non potrebbero
essere stabilizzati. Chiediamo la stabilizzazione di tutti questi
medici che lavorando abbiano raggiunto un'adeguata formazione,
nonche' l'aumento del numero dei medici da formare e del numero
delle borse di studio per la specializzazione tanto in medicina
di urgenza e pronto soccorso quanto per quelli che intenderanno
accedere agli ospedali.
NELL'UNIVERSITÀ: Chiediamo la riapertura dei concorsi per
ricercatori secondo la legge Gelmini e la possibilita' di
mantenere, con un contributo aggiuntivo, i contratti a tempo
determinato gia' previsti dalla legge Moratti. Nel merito:
proponiamo il reclutamento di nuovo personale universitario,
tenendo conto delle limitazioni poste dalla legge 240/10. Al fine
di arginare la piaga del precariato nell'Universita', in
particolare dei ricercatori, e di istituire un processo virtuoso
di reclutamento di nuove unita' di personale docente
universitario, recependo appieno le novita' introdotte dalla
legge di riforma universitaria 240/10, si propone per i prossimi
anni (ad esempio triennio):
- che il fondo di finanziamento ordinario (Ffo) assegnato agli
atenei dal Miur per il reclutamento di ricercatori sia vincolato
alla stipula di contratti di ricerca destinati al personale
ricercatore a tempo determinato esclusivamente di tipo (b).
- che gli atenei che hanno istituito contratti di ricercatore a
tempo determinato ai sensi della legge Moratti, possano
beneficiare per i corrispondenti settori scientifici disciplinari
(SSD) di un contributo ministeriale aggiuntivo in linea con la
legge 240/10.
Successivamente al piano straordinario di recupero e di selezione
dei piu' meritevoli ricercatori precari gia' operanti da anni in
Italia e all'estero, si propone:
- che il Ffo assegnato agli atenei sia vincolato all'istituzione
di tipologie contrattuali di tipo tenure track, specificando gia'
sul bando del concorso di ricercatore l'apertura di una posizione
ai sensi dell' ex art. 24, della Legge 240/2010; con durata del
contratto triennale, eventualmente prorogabile per un ulteriore
biennio ed infine rinnovabile per un triennio (Gelmini tipo b)
previa acquisizione dell'abilitazione nazionale all'insegnamento,
ai sensi dell' ex art. 24, della Legge 240/2010 [modello "tenure
track": 3(+2)+3)].
(Wel/ Dire)
|