SANITA'. IDI, I RADICALI: NO ALLA DELOCALIZZAZIONE DELLA RICERCA
'DEPOSITATA INTERROGAZIONE A POLVERINI, GIUNTA INTERVENGA'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 feb. - "Abbiamo depositato,
in queste ore, una interrogazione a risposta immediata alla
presidente Renata Polverini, in qualita' di assessore alla
Sanita', e all'assessore al Lavoro e Formazione, Mariella Zezza,
per chiedere che la giunta regionale si attivi per garantire un
futuro al settore ricerca dell'Istituto dermopatico
dell'Immacolata (Idi)". A mettersi in moto sono stati i
consiglieri regionali, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo,
Lista Bonino-Pannella Federalisti Europei.
"L'istituto e' il principale centro per la cura di malattie
dermatologiche del Lazio- proseguono- un punto di riferimento per
tutto il centro-sud d'Italia. L'eccellenza di cure e
dell'assistenza erogata e' in grande parte frutto della
combinazione virtuosa con i risultati piu' avanzati della
ricerca. Attualmente sono aperte e finanziate dal ministero della
Salute, sei linee di ricerca; sono state impiegate risorse
derivanti dal finanziamento pubblico pari a euro 7.610.000 per il
triennio 2009-2011, con evidenti riflessi sull'intera economia
della regione. Nonostante questi dati, sul ramo ricerca
dell'Istituto regna la totale incertezza, drammaticamente acuita
dal mancato rinnovo dei contratti di 35 lavoratori precari, tra
ricercatori e tecnici di ricerca, che rende impossibile il
proseguimento dell'ordinaria attivita'. Non solo i dipendenti
sono all'oscuro delle ragioni del ritardo del processo di
conferma dell'accreditamento del carattere scientifico della
struttura scaduto dal 2008, ma viene loro paventato, dalla
presidenza dell'Istituto, un 'fantomatico piano' di trasferimento
di un ramo di azienda, quello della ricerca, appunto, presso la
Regione Calabria. Per queste ragioni- spiegano Rossodivita e
Berardo- abbiamo chiesto se sia intenzione della Giunta ribadire
la necessita' del carattere scientifico dell'Istituto con la
propria programmazione sanitaria e non intenda verificare la
possibilita' dell'individuazione di un percorso idoneo a
conservare nel Lazio l'eccellenza della ricerca raggiunta in
materia dermatologica, scongiurando- concludono- ogni ipotesi di
delocalizzazione e/o diminuzione di personale".
(Fmu/ Dire)
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