LALA A DIPENDENTI: GRAZIE PER CIÒ CHE FATE SENZA AVERE STIPENDIO.
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 5 dic. - "Nessuno dei vari schieramenti politici che si sono susseguiti negli ultimi decenni ha fatto nulla di logico e di concreto per evitare lo sfascio della sanita', soprattutto nel Lazio. Voi non siete responsabili di alcunche', al contrario siete da ammirare e ringraziare: continuate a lavorare e a non lasciare senza assistenza i malati, pur senza percepire stipendio da mesi. Fate quello che lo Stato non e' stato capace di fare.
Chi vi ha portato in questa situazione non puo' cavarsela solo con lo sdegno e la mala-amministrazione politica e gestionale non deve ricadere su di voi e sulla citta'". Roberto Lala, presidente dell'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma, non ha usato mezzi toni nell'assemblea dei lavoratori dell'Idi in cui e' intervenuto anche il presidente del Municipio XVIII, Daniele Giannini.
Di fronte a camici bianchi comprensibilmente avviliti ma non rassegnati ha usato parole nette e messo in campo tutto il peso dell'Ordine capitolino - presente all'incontro con tutto il suo stato maggiore - per sostenere chi ormai non vede certezze nel proprio futuro occupazionale e professionale. "Prima di tutto va difesa la vostra grande dignita'. Tutti insieme dobbiamo ottenere che non vadano disperse la formazione e la capacita' professionale che possedete", ha affermato con forza Lala. "Vanno studiate e previste subito forme di mobilita' di cui la Regione e il commissario Bondi devono farsi attuatori nel caso questa drammatica situazione continui o evolva nel peggiore dei modi.
Anche il sindaco di Roma deve intervenire attivamente per tutelare il bene primario della salute nella citta' e il lavoro di tanti suoi concittadini". Dal canto suo il presidente del Municipio, Daniele Giannini, ha provocatoriamente sottolineato che "quest'anno il Nobel per la medicina andrebbe assegnato ai lavoratori dell'Idi e del San Carlo di Nancy per l'abnegazione che dimostrano a fronte di evidenti responsabilita' politiche". Lala ha poi ricordato che gia' mesi addietro aveva avvertito che nel Lazio e a Roma la situazione della sanita' stava diventando una vera bomba sociale. "Ora la miccia ha praticamente raggiunto il detonatore: se si continua cosi' e non si inverte la tendenza allo sfascio, a breve la deflagrazione sara' inevitabile. Passo dopo passo, si sta negando il diritto alla salute. Altri tagli indiscriminati e la situazione sfuggira' di mano al Governo". Dai camici bianchi intervenuti nell'assemblea di oggi, tanta amarezza: "Cosi' viene meno il motivo per cui abbiamo studiato medicina e iniziato con passione questa professione: per sentirci utili e curare, non certo per far soldi. Altrimenti adesso non saremmo ancora qui".
(Wel/ Dire)