(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 apr. -L'eta' di chi soffre di disturbi alimentari si sta abbassando sempre di piu': "c'e' allerta sull' eta' pediatrica e la prima adolescenza. Il fenomeno comincia a manifestarsi anche intorno ai 10 anni". A sottolinearlo e' Flaminia Cordeschi, presidente di due nuove associazioni che si occupano di anoressia e bulimia, presentate oggi a Roma: la Fida (Federazione italiana disturbi alimentari), che riunisce 8 associazioni su tutto il territorio nazionale, e l'associazione Dai (Disturbi alimentari in Istituzione), di cui si inaugura anche la sede. Secondo Cordeschi oltre all'abbassamento dell'eta', si verifica anche un fenomeno contrapposto: quello dell' "esordio tardivo", cioe' l'apparire dei disturbi in eta' adulta. In questo caso si configura una sorta di crisi adolescenziale spostata e legata a eventi che possono risultare anche traumatici, come per esempio la gravidanza o la convivenza. Un ruolo importante lo ricoprono i modelli culturali di riferimento. "I modelli socioculturali sono uno degli aspetti del fenomeno, non l'elemento centrale - continua - anche se le persone che soffrono di questi disturbi hanno un' identita' fragile e l'adesione a modelli di magrezza, proposti come normali, puo' avere un ruolo di supplenza". I social network hanno invece, secondo la presidente di Fida, una doppia valenza: da una parte possono contribuire a far uscire dall'isolamento e dall'alienazione chi soffre di anoressia e bulimia, dall'atro c'e' il rischio di un ruolo di supporto come nel caso dei blog pro ana. "I casi piu' gravi, pero', neanche approdano a questo tipo di strumenti - aggiunge Cordeschi - le persone immerse nel sintomo, che vomitano anche 8 al giorno, non arrivano ai social. Credo che questi strumenti abbiamo punti di forza e punti debolezza: possono aiutare la socializzazione ma c'e' anche il rischio che rinforzino alcune convinzioni".
La Federazione e' composta da associazioni formate da psicoterapeuti e altri esperti con lunga esperienza nell'ambito della prevenzione e della cura dei disturbi del comportamentoalimentare. "Il nostro obiettivo e' affiancare le strutture pubbliche nella cura- aggiunge-. Quello dei disturbi alimentari e' un trattamento che richiede strumenti specifici e attenzione al singolo caso. Per questo c'e' bisogno di un' e'quipe specializzata, che lavori sulla persona. E spesso questo nel pubblico non e' possibile per un problema di carenza di risorse. Noi riteniamo invece- continua- che sia necessario un luogo dedicato, dove si possa portare avanti il trattamento, ma anche sviluppare attivita' come i laboratori". In occasione della presentazione delle associazioni e' stata organizzata una tavola rotonda, coordinata dalla giornalista Ilaria Sotis, dedicata agli attuali modelli culturali che favoriscono anoressia, bulimia e obesita' e alle risposte delle istituzioni pubbliche e private. Intervengono Domenico Cosenza, dell'Universita' di Pavia; Laura Dalla Ragione, del Centro disturbi del comportamento alimentare di Todi; Giovanna Melandri, ex ministro per le Politiche Giovanili; Giorgia Meloni, ex ministro per la Gioventu'; Anna Maria Speranza, della Sapienza Universita' di Roma.
(Wel/ Dire)