I DATI PRESENTATI ALLA CATTOLICA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 apr. - Poca trasparenza sui dati che riguardano le liste di attesa, ma diminuiscono i giorni trascorsi inutilmente in ospedale e diminuisce il disavanzo pro-capite sulle spelle dei cittadini. È la fotografia del nostro sistema sanitario scattata dal rapporto Osservasalute 2011 presentato a Roma all'universita' Cattolica. Il Rapporto e' pubblicato dall'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane che ha sede presso la Cattolica ed e' coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di igiene della facolta' di Medicina e Chirurgia. Ben 175 esperti hanno messo insieme i dati.
LISTE D'ATTESA POCO TRASPARENTI - Trasparenza per poco piu' di una Asl su due sulle liste di attesa. Solo il 57% pubblica i dati relativi. La maglia nera va alla Puglia: solo 1 delle sue 7 Asl (14%) pubblica le liste; segue il Lazio dove le Asl trasparenti sono 2 su 12 (17%). Regioni virtuose sono la Lombardia in cui tutte le 15 Asl pubblicano online le attese (100%), il Friuli (6 Asl, 100%), Bolzano (4 Asl, 100%), Val d'Aosta (1 Asl, 100%), Trento (1 Asl, 100%) e Molise (1 Asl, 100%). Per quanto riguarda gli ospedali nel 2011 solo il 44% di tutte le strutture taliane ha pubblicato online questi dati.
IL DISAVANZO ARRETRA - Anche nel 2010 il Ssn si conferma complessivamente in disavanzo: 2,325 miliardi di euro circa, pari a 39 euro pro capite. Pero' il disavanzo e' notevolmente diminuito rispetto ai 3,251 miliardi del 2009. E il disavanzo pro capite 2010 e' il piu' basso dell'intero arco temporale considerato (2002-2010) e conferma un trend in costante diminuzione avviato nel 2005.
MENO GIORNI IN OSPEDALE - I dati del 2009 confermano il trend in forte diminuzione del tasso di ospedalizzazione e parallelamente delle giornate di degenza. Il tasso complessivo a livello nazionale (179,4ë) e' leggermente inferiore allo standard di 180 ricoveri per 1.000 abitanti fissato dalla programmazione ed ormai solo 8 regioni presentano tassi superiori a tale soglia. La maglia nera spetta alla Campania (220,9ë), la regione piu' virtuosa e' invece il Friuli Venezia Giulia (147,2ë). Sempre piu' ricoveri sono per interventi chirurgici (41,7% del totale dei dimessi e, rispettivamente, 39,9% e 45,8% dei dimessi in regime ordinario e diurno) malgrado un consistente passaggio di attivita' chirurgiche poco complesse in regime ambulatoriale.
Diminuiscono i giorni trascorsi inutilmente in ospedale. La degenza media, sostanzialmente stabile da diversi anni, nel 2009 mostra un lieve decremento rispetto all'anno precedente (da 6,8 a 6,7 giorni). SI OPERA 'IN GIORNATA' - Oltre meta' degli interventi chirurgici e' gestita "in giornata". Una misura significativa del cambiamento in atto nell'organizzazione dell'assistenza ospedaliera e' data dalla percentuale di interventi chirurgici effettuati in regime diurno, che nel 2009 si attesta intorno al 33% delle attivita' operatorie complessivamente erogate. Se a tale quota si aggiunge quella relativa agli interventi chirurgici effettuati in One Day Surgery, che nell'anno in corso risulta pari al 18,9%, si osserva che circa il 52% dell'attivita' chirurgica, grazie alla diffusione delle moderne tecniche mininvasive e di efficaci e sicure pratiche anestesiologiche, e' ormai gestita senza ricorrere al tradizionale ricovero.
(Ami/ Dire)