SALUTE. DISABILITA', CASA DAGO PER CEREBROLESI, INTERROGAZIONE BALDUZZI
DEPOSITATA DALLA DEPUTATA DEL PARTITO DEMOCRATICO LUCIANA PEDOTO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 apr. - Casa Dago arriva in
Parlamento. A sollevare le criticita' che interessano l'unica
struttura esistente in Italia per il reinserimento familiare,
sociale e lavorativo delle persone con gravi cerebro lesioni e'
stata la deputata democratica, Luciana Pedoto che, con
un'interrogazione a risposta scritta depositata stamattina chiede
al ministro della Salute, Renato Balduzzi, se non sia il caso di
intervenire.
Nello specifico, la deputata democratica interroga il ministro
per sapere non solo "se il ministro sia a conoscenza di tale
situazione", ma anche "se non ritiene opportuno, nelle rispetto
delle reciproche competenza Stato - Regioni, dover intervenire
affinche' tale progetto venga rifinanziato e possa cosi'
continuare a svolgere la sua funzione di reinserimento delle
persone celebro lese, fascia delicatissima del nostro tessuto
sociale che vanno aiutati, protetti e sostenuti". Oberata di
debiti, riconducibili ai mancati finanziamenti dovuti dalla
regione Lazio e ai troppi impegni presi dalla istituzioni e non
mantenuti, Casa Dago gia' a febbraio di quest'anno aveva lanciato
un Sos e ancora ieri si era appellata alla stessa Regione Lazio
con una lettera aperta. Unica nella sua fattispecie e altamente
all'avanguardia, Casa Dago venne inaugurata alla fine del 1999
grazie ai finanziamenti dell'assessorato ai Servizi sociali e
alla Sanita' della Regione Lazio, in collaborazione con la
Fondazione Santa Lucia, conta otto posti letto e quindici
dipendenti. Nel Sos di febbraio e nella lettera aperta
indirizzata ieri alla Regione Lazio e alla stampa, Casa Dago
aveva chiesto non solo il pagamento dei finanziamenti regionali
dovuti e non sbloccati da oltre un anno e mezzo, ma anche il
reinserimento del progetto nel novero dei progetti sociali. Si
chiedeva in sostanza di rispettare l'approccio sociale che Casa
Dago si e' data sin dalla sua costituzione e il mantenimento
degli impegni sui fondi dovuti, necessari alla sopravvivenza
della struttura e al pagamento di stipendi che da oltre un anno
non vengono versati a operatori e dipendenti.
"Il contratto con gli operatori - si legge infatti
nell'interrogazione - e' scaduto il 28 febbraio 2012". "L'ultimo
pagamento dalla Asl Rm C, che dovrebbe essere regolato a
trimestri anticipati, - si sottolinea ancora nell'interrogazione
- risale a settembre 2010. Gli operatori non percepiscono piu'
retribuzione e dall'Inps e dall'Equitalia sono partite le multe
per i ritardati pagamenti". Una situazione insostenibile che
rischia di far scomparire dal panorama italiano una delle
strutture d'eccellenza nel reinserimento familiare, sociale e
lavorativo delle persone con gravi cerebro lesioni.
(Wel/ Dire)
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