(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 apr. - Le basi neurali del
gioco d'azzardo patologico sembrano controllate dal rilascio di
dopamina nell'impatto edonico degli stimoli gratificanti. Nella
tossicodipendenza, la ridotta responsivita' cerebrale alla
dopamina e' considerata una possibile spiegazione della
vulnerabilita' individuale all'abuso di sostanze. Analogamente,
e' stata avanzata un'ipotesi di alterazione del sistema
dopaminergico in persone con dipendenza dal gioco d'azzardo, per
un'anomalia del sistema cerebrale di gratificazione. Un gruppo di
ricercatori finlandesi hanno studiato con Pet il metabolismo
della dopamina a livello del nucleo striato in 12 persone con
dipendenza dal gioco d'azzardo, confrontati con 12 soggetti sani
di controllo. I partecipanti sono stati sottoposti all'esame
durante l'esecuzione simulata del gioco della "slot machine". Il
compito era costituito da due condizioni di guadagno (alto e
basso guadagno) e una di controllo. L'attivita' metabolica
cerebrale della dopamina e' stata misurata in tutti i soggetti
nelle tre diverse condizioni. È stato registrato un rilascio di
dopamina nello striato cerebrale in entrambi i gruppi, sia
durante la condizione di alto che basso guadagno. In questa
ultima condizione la dopamina veniva rilasciata nella parte
associativa del nucleo caudato. Nella condizione di alto
guadagno, il neurotrasmettitore e' stato inoltre rilasciato a
livello dello striato ventrale e in maggiore quantita'.
L'analisi metabolica con Pet ha quindi dimostrato che la semplice
aspettativa di guadagno favorisce il rilascio di dopamina nello
striato. Inoltre, nonostante la quantita' di dopamina rilasciata
sia simile tra giocatori d'azzardo e soggetti sani, e' stata
osservata una correlazione positiva tra la quantita' di
neurotrasmettitore rilasciato e la gravita' dei sintomi
patologici. Le recenti scoperte neurobiologiche nel campo del
gioco d'azzardo sembrano quindi dirigersi verso una ipotesi di
alterazione del sistema di gratificazione cerebrale nei soggetti
dipendenti dal gioco patologico e aprono la strada a nuove di
strategie terapeutiche.
(fonte www.droganews.it)
(Wel/ Dire)