FALCONI: "SIANO OCCASIONE SVILUPPO, NON INVOLUZIONE SERVIZI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 set. - L'Ordine provinciale
dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma esprime forte
preoccupazione per i nuovi atti che le aziende sanitarie del
Lazio sono prossime ad adottare. Infatti, le prime informazioni
giunte all'Ordine indicano che le aziende sanitarie hanno seguito
soltanto parzialmente le linee guida emanate dalla Regione Lazio,
adottando forme organizzative complesse, aggiungendo dipartimenti
non previsti, svuotando il distretto del ruolo d'interlocutore
diretto dei cittadini e di tutela della loro salute, con il
rischio di sprechi e diseconomie. Se cio' fosse confermato, si
andrebbe incontro a un'involuzione dei servizi sanitari anziche'
cogliere un'occasione di sviluppo e razionalizzazione degli
stessi". È quanto si legge in una nota.
Nel comunicato l'Ordine evidenzia che "la Regione Lazio, con
decreto del commissario Renata Polverini del giugno 2011, ha
emanato dettagliati indirizzi per l'adozione dei suddetti atti,
raccomandando ai direttori generali specifiche azioni per il
potenziamento di forme di assistenza piu' efficaci per la salute
e, nel contempo, meno costose; cio' anche al fine del
raggiungimento degli obiettivi assegnati nel rispetto dei vincoli
economici. In sostanza, la Regione ha voluto indicare la
necessita' di assegnare al distretto un ruolo definito e centrale
nell'assistenza, in quanto struttura di riferimento della
cittadinanza, capace di rispondere ai nuovi bisogni di salute
legati soprattutto alla cronicita'".
Inoltre, si legge ancora nel comunicato "lo stesso ente ha
inteso limitare solo ad alcune strutture operative
l'articolazione aziendale (oltre al distretto, l'ospedale e i
dipartimenti di prevenzione di salute mentale) per rendere piu'
semplice possibile l'organizzazione e, quindi, piu' efficace ed
economico l'intervento sanitario. Ma, allo stato attuale, tali
indicazioni non sembrano essere state recepite".
Cosi' il presidente dell'Ordine, Mario Falconi: "Saremmo i
primi a rallegrarci se alcune preoccupanti indiscrezioni si
rivelassero infondate, e restiamo fiduciosamente in attesa che
gli atti aziendali siano resi pubblici. Sara' poi nostra cura
effettuare, in spirito assolutamente collaborativo e costruttivo,
un attento esame degli stessi, anche al fine di far correggere
quegli aspetti che nulla hanno a che fare con gli obiettivi di
salute della popolazione".
"A tal fine- annuncia Falconi- dedicheremo a questo delicato
passaggio della riorganizzazione sanitaria delle aziende anche un
Consiglio straordinario, aperto alla partecipazione di tutte le
nostre commissioni interessate, prima tra tutte quella per
l'attuazione del livello di assistenza distrettuale. Infatti,
l'Ordine dei medici, quale organo ausiliario dello Stato posto a
tutela dei cittadini, ritiene che cio' debba rappresentare
un'opportunita' per migliorare i servizi offerti, riducendo
contestualmente sprechi e diseconomie".
(Wel/ Dire)