DICHIARAZIONI ANTICIPATE SERVIRANNO QUANDO PAZIENTE MORTO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 set. - "Le dichiarazioni
anticipate di trattamento, secondo la legge voluta dalla destra,
serviranno solo quando il paziente e' morto". Cosi' Ignazio
Marino, senatore del Partito Democratico e membro della XII
Commissione Igiene e Sanitß, sull'audizione svoltasi oggi durante
l'Ufficio di presidenza della commissione di un rappresentante
della Societa' italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e
terapia intensiva (Siaarti).
"A certificarlo, questa volta, sono gli
anestesisti-rianimatori che hanno espresso perplessita' sulla
qualita' dei contenuti scientifici della legge, con particolare
riguardo per l'articolo 3- continua la nota- Le modifiche
apportate a questa norma dalla Camera dei Deputati, infatti,
sanciscono l'applicazione delle Dat ai pazienti solo in assenza
di 'attivita' cerebrale integrativa cortico-sottocorticale'.
Questa previsione e' frutto di estrema confusione poiche'
praticamente inapplicabile nell'assistenza clinica e nella
ordinaria pratica medica ospedaliera e domiciliare".
In questa audizione, prosegue Marino, "peraltro, la Siaarti ha
ribadito che nutrizione e idratazione artificiale sono a tutti
gli effetti delle terapie mediche, contrariamente a quanto
affermano i sostenitori di questa legge. Si comprende bene,
quindi, lo smarrimento del mondo scientifico di fronte alla
pervicacia della destra nel voler andare fino in fondo: i medici
si troveranno in grande difficolta' in caso di approvazione di
questo testo. Da un lato avranno il loro codice deontologico,
secondo cui bisogna accompagnare il paziente seguendo la sua
indicazione; dall'altro ci sara' una legge che obbliga il medico
ad inserire al paziente un tubo nell'intestino in caso di perdita
di coscienza".
(Com/Gas/ Dire)