FALLITO IL TENTATIVO DI MEDIAZIONE CON IL COMUNE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 set. - La riforma
dell'assistenza domiciliare a Roma si fara' e sono quattro i
Mnunicipi su cui partira' la sperimentazione gia' nelle prossime
settimane (II,IV, VIII e XIII). Il comune di Roma va dunque
avanti con una scelta che scontenta in primis le associazioni a
difesa dei diritti delle persone disabili, riunitesi stamattina
in piazza Campidoglio per chiedere il ritiro della proposta - che
prevede riduzioni pari al 35% sulle prestazioni - e l'apertura di
una discussione cittadina. Una delegazione, ricevuta verso l'ora
di pranzo dall'assessore ai servizi Sociali, Sveva Belviso,
conferma infatti il rifiuto da parte da parte
dell'amministrazione capitolina di procedere nel senso indicato
dalle associazioni: la riforma va avanti e la delibera e'
all'attenzione della Giunta comunale pronta per essere approvata.
In piazza, oltre alla Fish (Federazione italiana superamento
handicap), erano presenti anche l'Aism (Associazione italiana
sclerosi multipla), la Uildm (unione italiana lotta alla
distrofia muscolare), l'Aniep (Associazione nazionale per la
promozione e la difesa dei diritti civili e sociali degli
handicappati), l'Avi Roma (Agenzia per la vita indipendente),
diversi rappresentanti dell'Aipd (Associazione italiana persona
down), ma anche presidenti di consulte locali, assessori
municipali e consiglieri comunali di opposizione, semplici
cittadini con disabilita' e intere famiglie.
"La nostra solidarieta' - ha spiegato Pietro Barbieri,
presidente della Fish - va a chi ha organizzato oggi tutto
questo: e' il segno di quello che sta succedendo nel Paese. I
tagli agli enti locali producono questo. La mobilitazione deve
andare avanti a livello locale e nazionel: siamo in trincea,
ormai. Alemanno a Milano, durante la manifestazione dei sindaci,
aveva salutato la Fish. Oggi dove sta?".
"Il documento - ha aggiunto Dino Barlaam dell'Avi Roma - va
sospeso e si deve riaprire un tavolo dove utenti, enti gestori,
associazioni, operatori e Istituzioni si confrontino. Cosi' non
puo' essere: loro non rinnegano nulla, vanno avanti. Il
provvedimento e' talemnte articolato che ci spaventa. Gli spazi
di manovra sono pochi: tagliano a chi ha gia' per far vedere che
stanno lavorando sulle liste di attesa. L'elemosina per tutti,
visto che i soldi sono sempre gli stessi".
"Oggi siamo stati in piazza - ha poi sottolineato Marcello
Tomassetti della Uildm Lazio - per difendere diritti oprmai
stabiliti anche dalla convenzione Onu sui diritti delle persone
disabili: la vita indipendente, l'autonomia. Con i tagli che il
Comune di Roma vuole attuare il diritto diventa una semplice
ispirazione". "Sono stupito, sbalordito e amareggiato - ha poi
chiosato Michele De Biase, preasidente Aniep Roma -. A questi
poco importa di noi, e sto usando un eufemismo".
Non meno leggeri i commenti di carattere politico. "E' umiliante
- ha dichiarato Sandro Medici, presidente del X Municipio - e
mortificante stare qui a protestare con queste persone che
rivendicano un diritto civile, ancor prima che sociale, ma anche
un bisogno. Il Comune, a tutto questo, da una risposta incivile".
Sulla stessa linea, Tonino Vannisanti (Pd) e Andrea Beccari
(Sel), rispettivamente assessori ai servizi sociali dei municipi
VI e XI: "Senza soldi di che riforma si parla? Nei Municipi sara'
difficile rispondere con prestazioni corrispondenti ai reali
bisogni delle eprsone". "La riforma in discussione - ha aggiunto
"I diritti dei disabili - ha poi aggiunto Mario Dany De Luca,
responsabile disabilita' per l'Idv - sono a geometria variabile:
quelli degli evasori mai. I nostri diritti sono continuamente
toccati". "Siamo con le associazioni dei disabili romani - ha poi
continuato Augusto Battaglia, responsabile non autosufficienza
del Pd - per difendere vita indipendente, servizi di assistenza e
diritti che con molto impegno i disabli e le loro famiglie hanno
ottenuto".
La protesta va dunque avanti. Nessuno intende fare un passo
indietro: ne' il Comune di Roma, la cui proposta e' oggi sul
tavolo della Giunta per essere approvato, ne' le associazioni a
difesa dei diritti delle persone disabili, che confermano la
volonta' di proseguire nella protesta, ne' i Municipi, strozzati
da bilanci insufficienti a rispondere alle vere esigenze dei
cittadini.
(Wel/ Dire)