NE 'LA MORTE DOLCE' AIUTA UOMO PARALIZZATO A LASCIARSI ANDARE...
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 set. - "Ma sono convinta che
chi vive in una situazione cosi' angosciosa e dolorosa, senza
speranze e prospettive e chieda di morire per non soffrire piu',
abbia diritto ad averla, una morte dolce". Si conclude cosi' 'La
morte dolce', fumetto di Diabolik uscito nei giorni scorsi come
ristampa (la prima edizione risale al 1997), lo storico criminale
inventato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani nel 1962. A
'parlare' e' la contessa Altea di Vallenberg, la fidanzata
dell'ispettore Ginko, nemico storico proprio di Diabolik, dopo la
morte di un suo amico di infanzia costretto alla sedia a rotelle
perche' paralizzato dopo un incidente di montagna: oltre alla
paralisi alle gambe, non puo' piu' comunicare in alcun modo.
La vittima della caduta, vittima anche delle vessazioni della
moglie e dall'ex migliore amico che scopre essere amanti, si
trova a tu per tu con Diabolik mentre quest'ultimo gli ruba i
gioielli dalla cassaforte di casa: e' qui che gli chiede di
aiutarlo a morire. Cosa che puntualmente avviene, con uno
stratagemma che porta Diabolik a far arrestare la moglie della
vittima e il suo amante dopo aver rivelato di essere stati loro a
causare l'incidente di cui e' rimasto vittima. In un passaggio
addirittura all'integerrimo Ginko viene fatto dire:
"Eutanasia...La morte non dolorosa, procurata con farmaci, per
affrettare la fine di malati inguaribili, destinati a una
'non-vita' di dolore, senza speranza", il pensiero del
poliziotto.
Durante tutta la storia i personaggi principali si esprimono
al riguardo e non nascondono di essere a favore dell'eutanasia.
Come lo stesso Diabolik che commentando le condizioni dell'uomo
sulla sedia a rotelle, tra le altre cose dice: "Non vuole piu'
vivere? E chi non lo puo' capire?".
(Gas/ Dire)