(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 set. - "Solo una politica
sorda ai bisogni degli ammalati e alle evidenze scientifiche
poteva approvare una legge del genere. Si obbligano le persone,
anche coloro che hanno indicato di non volere un tubo
nell'intestino, a riceverlo per legge; le indicazioni che ognuno
lascera' non saranno vincolanti per il medico, che potra'
disattenderle. Questo e' incivile e inaccettabile. Si e' arrivati
addirittura ad inserire un articolo che prevede l'assenza di
attivita' cerebrali per applicare il testamento biologico: in
altre parole, questa legge dice ai medici che possono sospendere
le cure quando una persona e' morta. Davvero un bel risultato".
Cosi' Ignazio Marino, senatore del Pd, sul testamento biologico
che oggi ha iniziato, in terza lettura, il suo iter in
commissione Sanita' al Senato.
"Questa legge - conclude Marino - trasforma le dichiarazioni
anticipate di trattamento in carta straccia. La politica non deve
ne' scegliere, ne' interrompere le terapie, deve solo permettere
a ognuno di noi di decidere con i propri affetti, nell'ambito del
rapporto tra medico e paziente, quali cure siano appropriate e
quali no".
(WEl/ Dire)