CON UN NUOVO APPROCCIO TUTTI I PAZIENTI A CASA IN 3-4 GIORNI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 set. - La chirurgia del 2020
sara' veloce. Piu' veloce. Efficiente, e soddisfacente. Il futuro
della chirurgia si chiama Fast Track, una tecnica multimodale e
interdisciplinare da applicare ai pazienti sottoposti a chirurgia
elettiva. L'obiettivo? Snellire il percorso
ricovero-intervento-dimissione allo scopo di ridurre i tempi di
degenza ospedaliera e arrivare meglio ad una precoce ripresa
delle normali attivita'. Un cambio deciso di mentalita' con
evidenti risvolti positivi a livello economico ma soprattutto per
il benessere del malato. L'uovo di Colombo, sembrerebbe. Ma in
realta' questo modello richiede una formazione continua del
personale ed una riorganizzazione specifica. Proprio per questo
motivo questo nuovo "approccio" ad una medicina efficace ed
efficiente e' stato presentato al XII Congresso della SICOP
(www.XIICongressoSICOP.it), la Societa' Italiana di Chirurgia
nell'Ospedalita' Privata Accreditata.
"Si tratta- spiega il professor Daniele Enrico Maria Maggiore,
presidente del Congresso- di un nuovo modo di pensare la
chirurgia. Non stiamo parlando di mandare via il prima possibile
il malato, piuttosto di un'ottimizzazione a livello qualitativo
nel pre-operatorio, in fase operatoria e nel post. Facciamo in
modo tale che, complicanze a parte, dopo 3-4 giorni successivi ad
un qualsiasi importante intervento chirurgico, il paziente possa
tornare a casa. Parliamo di operazioni al pancreas, al polmone,
alla prostata, ecco, questi pazienti dopo 2 o 3 giorni tornano a
casa. Il segreto sta in un cambio della tecnica anestesiologica e
pre-operatoria, facendo cadere una serie di assiomi che nel corso
degli anni ci siamo costruiti".
Nel periodo pre-operatorio si punta ad ottimizzare le varie
funzioni d'organo, la gestione della fase intra-operatoria adotta
tutte le metodiche atte alla riduzione dello stress chirurgico,
quindi mini-invasivita', tecniche di anestesia regionale e l'uso
di farmaci. Nel post la modifica dei comportamenti di assistenza
infermieristica e dei concetti di assistenza medica
postoperatoria.
"In Italia- continua Maggiore- non molti ancora praticano il
Fast Track, parliamo di una ventina di centri d'eccellenza, e non
si possono ancora fare stime di carattere economico, poiche'
parliamo di un approccio a questo modello ancora molto giovane.
Sicuramente pero' questa e' la chirurgia del 2020. Esattamente
come negli anni 90 si cominciava ad utilizzare la laparoscopia
che ora e' una tecnica utilizzata quotidianamente, oggi si
comincia con il Fast Track e tra 10 anni lavoreremo tutti cosi'".
(Wel/ Dire)