STUDIO ITALO-INGLESE SU ANALISI COSTI-BENEFICI A PRIOLO E GELA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 set. - Gli interventi di
bonifica dei siti inquinati di Priolo e Gela si rivelano
vantaggiosi sia per l'ambiente che per la salute, prevenendo
decessi e ricoveri e i relativi costi per la salute pubblica. È
questo il risultato di una ricerca dell'Istituto di fisiologia
clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa
e della London school of hygiene and tropical medicine,
pubblicata sulla rivista internazionale Environmental health,
specializzata sulle relazioni tra ambiente e salute.
In una nota dell'Ifc-Cnr si legge che gia' nel 1998 le due
aree furono dichiarate ad alto rischio per il consistente tasso
di inquinamento, e inserite nella lista dei primi 15 siti di
interesse nazionale per le bonifiche (Sin), ma non si e' ancora
giunti a un'operazione di risanamento vera a propria. Con questo
nuovo studio, spiega il comunicato, i ricercatori del Cnr,
Fabrizio Bianchi e Liliana Cori, e della London School, John
Cairns e Carla Guerriero, hanno applicato modelli analitici per
quantificare i risparmi economici nel settore sanitario che si
potrebbero ottenere investendo in bonifiche dei siti contaminati.
Gli eventi negativi di salute presi in considerazione,
specifica la nota, sono stati stimati attribuendo
all'inquinamento ambientale i decessi e i ricoveri ospedalieri
(per cause tumorali e non tumorali) che risultano in eccesso
rispetto a quanto osservato nei comuni limitrofi alle aree di
bonifica (dati pubblicati dall'Osservatorio epidemiologico della
Regione Sicilia). Il valore monetario dei decessi e dei ricoveri
e' stato assegnato con due diversi approcci: il costo di
malattia, che considera i costi sanitari diretti e la perdita di
produttivita', e il cosi'ddetto metodo della disponibilita' a
pagare, willingness to pay, che misura quanto gli individui sono
disposti a pagare per avere una riduzione del rischio di
mortalita' e malattie.
Questo metodo, si legge ancora, include i costi non materiali
come ad esempio il dolore, la paura e lo stress. La conseguente
analisi costi-benefici, assumendo che gli effetti
dell'inquinamento terminino 20 anni dopo la bonifica e che gli
effetti positivi durino 50 anni, produce una cifra definita
indicatore di beneficio netto, che tiene conto dei risparmi in
cure e sofferenze (evitando il verificarsi dei decessi e dei
ricoveri in eccesso) e dei costi fino ad oggi stimati per le
bonifiche.
Lo studio ha stimato che in media, rimuovendo le fonti di
esposizione e bonificando le due aree in studio, potrebbero
essere evitati ogni anno 47 casi di morte prematura, 281 casi di
ricoveri ospedalieri per tumori e 2.702 ricoveri ospedalieri per
tutte le cause. Il beneficio netto ammonta a 3,6 miliardi di euro
per il sito di Priolo e 6,6 miliardi di euro per il sito di Gela,
cifre ben distanti dai fondi allocati fino ad oggi per le
bonifiche, pari a 774,5 milioni di euro per il sito di Priolo e
127,4 milioni di euro per il sito di Gela.
"La ricerca- afferma Fabrizio Bianchi, dirigente di ricerca di
Ifc-Cnr- non intende monetizzare il rischio e tanto meno il danno
alla salute, ma fornire stime economiche basate su dati
epidemiologici per definire piani di bonifica di lungo respiro e
adeguatamente finanziati che, oltre a rappresentare un beneficio
netto per l'ambiente e la salute, potrebbero dare sbocchi
positivi sul piano dello sviluppo tecnologico ed occupazionale".
(Wel/ Dire)