(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 31 ott. - Si e' concluso ieri
al palazzo dei Congressi di Orvieto il sul rapporto tra stress e
salute. Le conclusioni del Congresso sono state affidate al
Presidente Onorario della stessa Societa' scientifica (SIPNEI),
Francesco Bottaccioli.
Il professor Bottaccioli ha delineato come nell'ultimo 20ennio
le diagnosi di disturbi mentali dovuti allo stress sono cresciute
di 2,5 volte. Per i bambini di ben 35 volte! Le malattie mentali
sono diventate la principale causa di disabilita' nei bambini
soppiantando il Down e la paralisi cerebrale. Ci troviamo di
fronte a un eccesso di diagnosi e, al tempo stesso, a un eccesso
di trattamento farmacologico.
Oggi piu' di 500.000 bambini assumono antipsicotici e il 10% dei
bambini di 10 anni assumono farmaci per il Disordine da deficit
di attenzione e iperattivita' (ADHD).
Oggi circa il 10% degli Americani dai 6 anni in su assume
antidepressivi, ma la diffusione dell'uso degli antipsicotici di
nuova generazione e' ancora piu' drammatica. Questi farmaci
hanno rimpiazzato le statine nella classifica dei farmaci piu'
venduti in assoluto e vengono prescritti anche a bambini molto
piccoli a partire dai 2 anni di eta'. (M. ANGEL The New York
Review of Books, June 23, July 14, 2011). Anche l'Italia corre
questo rischio di rispondere con farmaci al crescente disagio
sociale: ogni anno il nostro paese spende piu' di un milione di
euro per ansiolitici e antidepressivi.
Occorre imparare a gestore lo stress della vita. "Lo stress e'
oggi una bilancia vitale che fa parte itinerante della vita di
tutti noi, il problema nasce quando esso viene sopravvalutato o
sottovalutato." Mette ben in evidenza il professore durante la
chiusura lavori del Congresso di Orvieto. "La ricerca sullo
stress, con l'emergere della psiconeuroendocrinoimmunologia, ha
infatti perso i suoi vaghi connotati di psicologia descrittiva
diventando oggi un campo di studio interdisciplinare, nel quale
confluiscono diverse figure di scienziati e di clinici.
Prima della Psiconeuroendocrinoimmunologia, la questione di
fondo, in ambito scientifico, era cosi' riassumibile: "posto che
lo stress altera la psiche di una persona, come fa questo
malessere mentale a produrre effetti patogenetici
sull'organismo?" Ricorda il Professore - "La psiche ha precise
vie di collegamento con i grandi sistemi biologici, con il
sistema nervoso, l'endocrino e l'immunitario.
Uno studio dello stress che si limiti all'esame delle relazioni
tra i mediatori (neurotrasmettitori, citochine, ormoni) dei tre
grandi sistemi biologici studia un artefatto non l'organismo
umano sotto stress. Occorre quindi inserire anche lo studio delle
relazioni psicologiche perche' la psiche retroagisce sul cervello
e sugli altri sistemi biologici (il sistema immunitario in
particolare) modificandoli." Al riguardo, uno studio coordinato
da Bottaccioli assieme all'Universita' di Ancona ha testato125
partecipanti ai corsi di tecniche antistress e meditative gestiti
dallo stesso Bottaccioli e dalla dott.ssa Antonia Carosella
maestra di tecniche meditative. I partecipanti sono stati
studiati con un test di misurazione della depressione dell'ansia
prima e dopo il corso e con la misurazione del cortisolo salivare
sempre prima e dopo. I risultati sono che lo stress l'ansia e la
depressione vengono abbattuti di tre volte e che il cortisolo
salivare ha una riduzione statisticamente significativa. Questo
studio verra' sottoposto a una rivista scientifica internazionale
per la sua pubblicazione Riguardo al rapporto tra mente e
cervello il Professor Bottaccioli ha poi citato alcuni studi
recenti tra cui uno studio che ha interessato un gruppo di
studenti tedeschi impegnati nella preparazione dell'esame
Phisicum (esame finale del biennio pre-clinico di medicina
all'Universita'), un test molto impegnativo che richiede 3 mesi
di studio intenso. Il cervello di questi studenti e' stato
monitorato con la risonanza magnetica funzionale prima
dell'inizio del test, dopo, e a distanza di 3 mesi.
I ricercatori hanno potuto documentare un forte incremento
dell'attivita' di sinapsi dei neuroni cerebrali con
l'allargamento dell'aria occupata da questi stessi neuroni nei
circuiti interessati alla memoria (ippocampo e corteccia
parietale posteriore). Cio' vuol dire che i comportamenti
modificano la struttura del cervello e possono migliorare le sue
funzioni. Al contrario uno stress cronico, causa una riduzione di
queste stesse aree celebrali e una iperattivazione di quelle aree
coinvolte nelle emozioni (amigdala).
(Wel/ Dire)