PRESENTATI A ROMA I RISULTATI DEL PROGETTO TRIENNALE 'PREVIENI'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 ott. - Ogni giorno, senza
saperlo, il nostro corpo entra in contatto con sostanze tossiche
che interferiscono sugli equilibri degli ormoni sessuali e che
possono avere ripercussioni negative sulla riproduzione e la
fertilita'.Si chiamano 'interferenti endocrini', elementi
presenti in alimenti, tessuti, oggetti, plastiche e detergenti di
uso quotidiano.
Questi disregolatori aumenterebbero non solo i disturbi della
fertilita', della gravidanza e dello sviluppo infantile, ma
sarebbero in grado di attraversare la placenta passando
direttamente dalla madre al figlio. Il progetto di durata
triennale 'Previeni' (studio in aree pilota sui riflessi
ambientali e sanitari di alcuni contaminanti chimici emergenti -
interferenti endocrini: ambiente di vita, esiti riproduttivi e
ripercussioni nell'eta' evolutiva), lanciato nel 2008 dal
ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare
raccogliendo le sollecitazioni della comunita' scientifica e
della societa' civile i cui dati sono stati presentati oggi a
Roma, ha preso in esame un campione di 250 coppie affette da
infertilita' e 10 coppie madre-figlio ed e' stata condotta, dal
dipartimento Salute della donna e medicina del
territorio-universita' Sapienza di Roma - ospedale Sant'Andrea,
in collaborazione multidisciplinare con l'Istituto superiore
sanita', l'universita' di Siena e il Wwf.
Giunto alla sua conclusione, il progetto 'Previeni' ha permesso
di evidenziare i seguenti aspetti: gli adulti di una grande area
metropolitana e di alcuni centri medio-piccoli risultano esposti
in maniera prolungata e continua ad una miscela di interferenti
endocrini nell'ambiente e negli alimenti la popolazione del
grande centro urbano e' comunque quella maggiormente esposta: in
particolare nel grande centro urbano, le persone affette da
infertilita' e/o da specifiche patologie riproduttive
(endometriosi) presentano livelli piu' alti di inquinanti
(bisfenolo A, Dehp, Pfos); inoltre, questi soggetti presentano
alterazioni cellulari che indicano un'alterazione dell'equilibrio
ormonale.
Le analisi sul sangue di cordone ombelicale di coppie
madre-neonato dopo una gravidanza sana e priva di problemi
indicano un trasferimento di taluni interferenti endocrini (ad
esempio Dehp) dalla madre al feto. Queste sostanze potrebbero
indurre alterazioni (ad esempio, infertilita' nella vita adulta)
non visibili al momento della nascita.
Il confronto fra due oasi del Wwf in Abruzzo, rispettivamente
a monte e a valle di un sito inquinato, mostrano che una ferma ed
oculata gestione dell'ambiente riesce a contenere i danni
derivanti dall'inquinamento chimico.
I risultati di 'Previeni' verranno utilizzati, per valutare e
individuare iniziative di prevenzione, quali: sorveglianza e
tutela della qualita' ambientale come misura per proteggere la
biodiversita' e la qualita' della vita; regolamentazione degli
interferenti endocrini a cui risultano maggiormente esposti
l'uomo, l'ambiente e le specie animali; sostituzione degli
interferenti endocrini presenti nei prodotti di uso quotidiano
con altre sostanze piu' sicure, secondo il principio stabilito
dal regolamento europeo Reach sulle sostanze chimiche
aggiornamento dei controlli sulle filiere alimentari 'dal campo
alla tavola'; informazione al cittadino sugli stili di vita che
proteggono se' stessi, i propri figli e l'ambiente.
(Wel/ Dire)