DA ADRIA (PORTO TOLLE) A BRINDISI: NO A CONVERSIONE CENTRALI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 ott. - Contro l'uso del
carbone, "che inquina, minaccia gravemente la salute dei
cittadini, uccide il clima e costringe i lavoratori del comparto
energetico ad un futuro fatto solo di precarieta'", sabato 29
ottobre le 35 associazioni della coalizione 'Fermiamo il carbone'
organizzano una manifestazione nel Polesine, ad Adria (Rovigo),
per di no alla riconversione della centrale di Porto Tolle. Ci
saranno poi una serie di presidi a Saline Joniche, La Spezia,
Vado Ligure, Civitavecchia e Brindisi.
Per il cartello di sigle ambientaliste 'anti carbone' la
conversione della centrale Enel di Porto Tolle da olio
combustibile a carbone (la fonte fossile a maggiore emissione
specifica di gas serra) comporterebbe, nel mezzo della pianura
Padana e del parco del Delta del Po, "l'emissione di oltre 10
milioni di tonnellate l'anno di CO2 : l'equivalente di oltre 4
volte le emissioni annuali di una citta' come Milano".
'Fermiamo il carbone' punta il dito anche contro la
riconversione di altre centrali, come Rossano Calabro, e la
realizzazione di nuovi gruppi, a Vado Ligure e Porto Torres, o
interi impianti, come a Saline Joniche. "Una scelta che va contro
ogni strategia di riduzione delle emissioni di anidride
carbonica, contro la salute, lo sviluppo del territorio
dell'agricoltura, del turismo e della pesca e contro
l'occupazione, poiche', rispetto al settore innovativo e in
crescita delle fonti rinnovabili, rappresenta una scelta
energetica ormai obsoleta".
(Wel/ Dire)