(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 ott. - Diminuiscono i casi
di Aids in Lombardia: nel 2010 sono state 210 le nuove infezioni
diagnosticate, 418 in meno rispetto a quelle del 1999. In Italia,
invece, il numero e' stimato tra le 3.500 e 4.300 (il totale
delle persone si aggira tra le 143mila e 165mila unita'). "Ma una
persona su quattro non sa di essere infetta e il contagio
verticale, quello tra madre e figlio, non e' ancora stato
debellato: nel 2008 sei bambini sono nati con il virus,
nonostante il test Hiv sia raccomandato a tutte le donne incinta"
sottolinea Giuliano Rizzardin, direttore del dipartimento
malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano facendo
riferimento al bollettino relativo al 2010 del Centro operativo
Aids.
Il contatto sessuale non protetto e' responsabile del 75% dei
casi di Aids. "In testa i rapporti eterosessuali, pari al 46%,
contro il 29% di quelli omosessuali" riposta Rizzardin. Le
diagnosi non sono sempre tempestive: "L'eta' media di riscontro
dell'infezione e' di 38 anni per i maschi e di 34 anni per le
femmine -continua-. E la morte si verifica introno i 69 anni per
entrambi i sessi". Milano e' al primo posto per numero di malati
del virus killer, in tutto 8.378. Segue la provincia di Brescia
con 1.812 pazienti, Varese (1.812) e Bergamo (1.529).
(Wel/ Dire)