VERSO INCONTRO 8 NOVEMBRE, FOAI-AIOP: SETTORE A RISCHIO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 ott. - Riorganizzare i
Centri di riabilitazione del Lazio. Un comparto che, come tutta
la sanita', sta subendo le conseguenze dei tagli imposti dal
piano di rientro e che potrebbe far implodere un settore che,
almeno nel Lazio, conta 10 mila utenti al giorno e impiega 9 mila
persone. L'intervento dovrebbe interessare circa 70 strutture, il
95% di quelle accreditate presenti sul territorio regionale. Lo
stato di crisi dei Centri di riabilitazione, secondo da quanto
denunciato dal coordinamento delle strutture, "va avanti da oltre
3 anni a causa delle norme emanate nel tempo e spesso
contrastanti tra loro, di chiarimenti richiesti e non ottenuti,
ed infine per una sofferenza economica-finanziaria che portera'
alla pressocche' totale paralisi dell'assistenza riabilitativa".
"Dal 2000 queste strutture- spiega Renato Bernardini,
segretario Foai- sono equiparate a quelle pubbliche e di fatto il
pubblico non ha strutture di riabilitazione che riguardano sia
disabilita' fisiche che mentali, se non in pochi ospedali dove
esiste un tipo di riabilitazione 'grossolana', ma che non segue
il disabile nel suo percorso totale. Il suo costo nella spesa
pubblica per la sanita' della Regione e' pari circa all'1%".
Il decreto 89 'Definizione del fabbisogno assistenziale per i
comparti riabilitativi di tipo estensivo e di mantenimento e dei
criteri per l'accesso e la dimissione ai/dai regimi residenziale,
semiresidenziale, non residenziale', approvato il 10 novembre
scorso, prevede appunto una riorganizzazione delle strutture sia
in termini economici che in termini di accesso alle strutture da
parte dei disabili interessati alla riabilitazione. E proprio su
questo decreto che si gioca la partita e che sara' oggetto di un
tavolo tecnico tra Regione e Centri di riabilitazione.
(Wel/ Dire)