L'ASSOCIAZIONE ALLA PROCURA: "CASI NON SOLO A NEONATOLOGIA".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 ott. - Il Codacons ha
depositato oggi alla Procura della Repubblica di Roma una formale
richiesta di sequestro del policlinico Gemelli. Al centro della
richiesta dell'associazione, "alcuni clamorosi casi di contagio
che vedono coinvolti bambini nati presso il nosocomio, ma che non
sono mai transitati per il reparto di Neonatologia". Si legge nel
testo della richiesta presentata dal Codacons: "Ci si riferisce
in particolar modo ad una circostanza recentemente portata
all'attenzione delle querelanti: esistono casi di bambini nati al
'Gemelli', che sono risultati positivi ai test per il contagio da
tbc, ma che non sono mai stati nel nido del reparto di
Neonatologia. Tale circostanza - che puo' essere confermata dai
genitori - puo' portare ad una duplice conclusione: o
l'infermiera in questione non ha svolto servizio solo nel nido di
quel reparto, o vi sono altri e ulteriori possibili veicoli di
trasmissione, ancora presenti all'interno del reparto stesso.
Questi con precisione i nuovi fatti: a) Un bambino nato il
12/06/2011 al policlinico "Agostino Gemelli" il quale, a quanto
riferisce il padre, non e' mai andato nel reparto neonatale ma e'
stato, durante i tre giorni di permanenza nel policlinico
'Gemelli', nei c.d. nidini, e' tuttavia, risultato positivo al
test tbc;
b) Un bambino nato il 14/06/2011 al policlinico "Agostino
Gemelli" il quale, alla nascita, presentava depressione
cardiorespiratoria, ricoverato nel reparto di Terapia intensiva
pediatrica, vi rimaneva fino al 15/06/2011, data in cui e' stato
trasferito in Pediatria, reparto dal cui e' stato dimesso il
25/06/2011, senza mai transitare presso il nido di Neonatologia.
Il bambino, a seguito di esami effettuati in data 20/09/2011 e'
risultato positivo al test del quantiferon".
"L'esistenza di questi due casi - che si aggiungono ai casi di
positivita' successiva alla data di sospensione dal servizio
dall'infermiera - non puo' che condurre ad un superamento
dell'aprioristico convincimento che, isolata l'infermiera, i
degenti del reparto di Neonatologia e Pediatria non corrano piu'
rischi di contagio. Vi sono a parere della scrivente- continua il
Codacons- tutti gli estremi perche' il pm incaricato disponga il
sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p.
della struttura ospedaliera, almeno fino a quando non si siano
effettuati controlli nei locali e visite a tutto il personale
medico e infermieristico o almeno il sequestro preventivo ex art.
321 c.p.p. dei reparti dove sono transitati i neonati
(Neonatologia, sala operatoria, sale parto, nido e nidini),
almeno fino a quando non si siano effettuati controlli nei locali
e visite a tutto il personale medico e infermieristico ivi
operante".
"La nostra richiesta si bassa sul pericolo che esistano ancora
oggi al 'Gemelli' possibili fattori o veicoli di contagio, siano
essi operatori sanitari o contaminazioni ambientali- spiega il
presidente Carlo Rienzi- La mancata adozione della misura
cautelare da noi chiesta, potrebbe accrescere il rischio di
ulteriori contagi, e quindi consentire la prosecuzione del reato
contestato dalla magistratura".
(Wel/ Dire)