"SIAMO SOTTO ATTACCO".
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 13 ott. - I medici si
sentono "accerchiati" e sotto "attacco" da piu' fronti. Tra i
casi di malasanita' che finiscono sui giornali, le leggi
"punitive" verso i camici bianchi (da ultimo il decreto Brunetta)
e le sempre piu' frequenti denunce nei loro confronti da parte di
pazienti arrabbiati e insoddisfatti (il contenzioso e' aumentato
del 150%), i dottori si sentono presi di mira e "perplessi",
perche' non sanno spiegarsi questa situazione. E' l'amaro sfogo
che si puo' leggere in apertura del bollettino-notiziario di
ottobre dell'Ordine dei medici di Bologna. A mettere nero su
bianco queste parole e' il Consiglio direttivo uscente
dell'Ordine, che introduce cosi' il resoconto dell'attivita' del
triennio 2009-2011. Un resoconto "doveroso", anche per dimostrare
ai medici bolognesi che a breve torneranno alle urne che il
Consiglio direttivo guidato da Giancarlo Pizza che si e' battuto
"per la difesa e la valorizzazione dei ruolo del medico".
La professione medica "si sente accerchiata": parte cosi' la
riflessione-sfogo dei vertici uscenti dell'Ordine dei medici di
Bologna. Da una parte i giornali con i casi di malasanita',
dall'altra i politici sempre intenti a parlare di
"razionalizzazione della spesa con intenti e finalita' meramente
economici". Infine, a mettere sotto accusa i medici ci sono anche
"i pazienti e i loro parenti- si legge nel bollettino- visto
l'incremento del contenzioso giudiziario di oltre il 150% negli
ultimi 10 anni e gli episodi di aggressione fisica a colleghi)
attaccano i medici". Addirittura, fa notare il Consiglio
direttivo, si registra ormai la "tendenza a rinunciare a
determinate specializazioni, quali quelle chirurgiche", dove le
querele sono piu' frequenti.I medici parlano di "accerchiamento"
e "attacco". Dicono di essere "perplessi" e di non capire perche'
tutto questo stia accadendo, a maggior ragione "in un momento in
cui la vita media si accresce sempre di piu'", grazie a migliori
condizioni e stili di vita, ma certamente anche al "progresso
della medicina" e ad una migliore organizzazione sanitaria.
Eppure, tutti se la predono con i medici perche' non vedono
esaudita una "certezza di risultato" che "non puo' essere mai
garantita", scrive il Consiglio direttivo. "Si puo' concedere la
certezza dell'adeguamento dei mezzi, ma non del risultato".
Ci sono poi altre due questioni che contribuiscono alla
tensione del momento: da un lato la sempre piu' veloce corsa
all'informatizzazione, per cui "al medico si chiede di
amplificare la propria attivita' burocratica". Una novita' utile
alla raccolta dei dati, scrivono i medici, che pero' finisce per
"ridurre gli spazi di collaborazione tra medici e induce
facilmente all'errore". Dall'altro lato, infine, ci sono "le
categorie sanitarie che tendono ad erodere e invadere l'atto
medico, sollevando non poche perplessita' tra i medici". A questo
proposito il Consiglio direttivo uscente ricorda di aver
presentato un esposto alla Procura di Bologna e Firenze per
verificare la legittimita' delle leggi rispettive regionali che
hanno "affidato atti medici a personale non qualificato".
(Wel/ Dire)