25 SIGLE PROTESTANO E PORTANO 10MILA FIRME A FINI ANTI-MANOVRA.
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 13 ott. - I camici bianchi sono
scesi in piazza, questa mattina, di fronte a Montecitorio, per
chiedere al governo "un'inversione di tendenza sulla sanita' e
sui finanziamenti dedicati al comparto". Cambiare la manovra, e'
la parola d'ordine dei medici.
Ben 25 sigle, rappresentate da un migliaio di manifestanti,
hanno portato la loro voce in piazza. "Una piazza che era
strapiena- commenta Massimo Cozza, segretario nazionale della
Fp-Cgil Medici- per protestare contro il taglio di 8 miliardi
previsto per il 2013-2014, che, sommato ai 4 miliardi tagliati
nel 2010-2012, hanno portato 12 miliardi in meno nel settore
sanitario. Nella piazza oggi c'era molta insofferenza nei
confronti della politica che sta mettendo in ginocchio la
sanita'. Oggi e' partito un grido d'allarme unitario oggi siamo
anche noi indignati".
Taglio delle risorse per il sistema, congelamento della
retribuzione, blocco del contratto e delle convenzioni, stop al
turn over, pensioni posticipate e allungamento dei requisiti di
eta', Tfr bloccato. Sono alcune delle decisioni del governo che
stanno pesando sugli operatori della sanita'. "Abbiamo turni
sempre piu' pesanti nella sanita' pubblica- continua Cozza- molti
medici sono anziani, vanno in pensione e non c'e' ricambio. La
qualita' scende e si favorisce, cosi', il privato".
"La manovra deve cambiare", hanno spiegato i medici al capo di
gabinetto del presidente della Camera Gianfranco Fini a cui sono
state portate oltre 1omila firme di protesta raccolte attraverso
il sito www.cambiamolamanovra.it.
"Le nostre categorie pagano il prezzo piu' alto del
risanamento dei conti sia nel pubblico che nel privato- commenta
Costantino Troise, segretario dell'Anaao Assomed, che rappresenta
soprattutto gli ospedalieri- il governo ha messo le mani nelle
tasche dei nostri camici. La sanita' sta diventando un sistema
povero per i poveri con meno risorse economiche, tecnologiche e
professionali. A cui si somma- continua Troise- una fuga di
medici che decidono di andare in pensione lasciando un carico
gravoso a chi rimane visto che c'e' il blocco del turn over".
(Ami/ Dire)