(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 10 ott. - Si' ad una
sperimentazione locale che apra il mercato dell'assistenza
domiciliare a imprese responsabili ed etiche; si' ad un bonus da
spendere nei servizi alla persona. E si' anche ad una visione
della sussidiarieta' che apra ai privati. Dal sindaco di Bologna,
agli assessori comunale, provinciale e regionale fino al deputato
Pdl Giuliano Cazzola, la proposta che Cna ha portato in due
giorni di convegno per un welfare rinnovato, a partire da Bologna
e dall'Emilia-Romagna, viene accolta di buon grado da tutti. Per
il sindaco di Bologna, Virginio Merola, che oggi appare in un
messaggio video alla seconda sessione di "Bisogni delle famiglie,
caregiver e servizi alla persona: una sfida sociale e
imprenditoriale", bisogna "ridefinire il concetto del rapporto
pubblico-privato e superare la contrapposizione tra Stato e
mercato". Una riforma del welfare, dice, "e' opportuna aprendo
anche un ragionamento a tutto campo sull'articolo 118 della
Costituzione", quello che parla della sussidiarieta'. E' giusto,
quindi "qualificare l'offerta e riprogettare la domiciliarita' in
un'ottica di integrazione pubblico-privato", guardando anche a
voucher per i servizi che servono alle famiglie.
Per l'assessore provinciale alla Sanita', Giuliano Barigazzi,
su voucher, domiciliarita' e badantato "si puo' fare una
sperimentazione a livello locale, senza aspettare", e farlo
attraverso un progetto da studiare sulla falsa riga delle
proposte di Cna. Perche' "ci sono le basi per sedersi a un tavolo
e tradurre le idee in prospettive", oggi, i tempi sono maturi e
il pubblico "puo' cedere una parte di decisionalita' ad altri per
poi progettare assieme". Il problema, infatti, e' trovare delle
risorse, metterle insieme, fare dei passi avanti e trovare le
regole e concordarle.
(Wel/ Dire)