INIZIATIVA PROMOSSA DAL COMITATO "IL WELFARE NON E' UN LUSSO"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 ott. - In cinquemila hanno
partecipato ieri all'iniziativa Welfare bene comune? promossa dal
comitato Il welfare non e' un lusso con l'Uneba, la Federazione
Sam e il Coordinamento La Rete, per denunciare, con rinnovata
forza, il mancato investimento nelle politiche sociali da parte
di Governo, Regione Campania e Comune di Napoli, e i gravissimi
ritardi nei pagamenti piu' volte denunciate dalle associazioni e
cooperative sociali.
Per l'intera giornata operatori sociali, suore e religiosi di
cooperative e associazioni di Napoli e della Campania hanno
svolto a cielo aperto i servizi socio-assistenziali,
socio-educativi e socio-sanitari che, quotidianamente, realizzano
all'interno dei convitti e semi-convitti, delle educative, dei
centri di salute mentale, delle comunita' di accoglienza e di
tutte le altre strutture che ora stanno chiudendo. All'evento -
cui hanno aderito numerose realta' del mondo sociale e sindacale,
tra cui Legacoopsociali, Federsolidarieta' e Fiom - hanno preso
parte migliaia di bambini, che sono stati protagonisti di canti,
balli e dei tantissimi laboratori realizzati nel corso della
giornata. In piazza sono intervenuti, tra gli altri, Don Tonino
Palmese, come delegato del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe,
il padre missionario Alex Zanotelli e l'assessore alle Politiche
sociali del Comune di Napoli Sergio D'Angelo.
I delegati delle organizzazioni oggi hanno anche consegnato
simbolicamente le chiavi di tutti i servizi sociali e
socio-sanitari a Comune di Napoli, Regione Campania e Prefettura
di Napoli (in rappresentanza del Governo). In Comune, i delegati
sono stati ricevuti dagli assessori comunali alle Politiche
sociali e al Bilancio, Sergio D'Angelo e Riccardo Realfonzo, che
si sono impegnati entro fine mese a proporre una soluzione per il
rientro del debito attraverso lo strumento della cessione del
credito (il cosiddetto "pro soluto"). D'Angelo e Realfonzo non
hanno voluto accettare le chiavi dei servizi, sostenendo che "la
chiusura dei servizi rappresenterebbe il fallimento
dell'amministrazione stessa". "Prendiamo atto degli impegni
assunti da parte del Comune di Napoli, che ha gia' dimostrato la
volonta' di ricominciare a investire nel sociale e non ha
ulteriormente tagliato la voce dedicata alla spesa sociale
nell'ultima finanziaria - ha dichiarato Fedele Salvatore, uno dei
rappresentanti del comitato campano - Ma continueremo a vigilare
affinche' queste promesse possano tradursi in fatti, anche
partecipando ai tavoli di lavoro che saranno convocati a breve
dall'amministrazione comunale". Dopo aver verificato
l'indisponibilita' dell'assessore all'Assistenza sociale Ermanno
Russo a riceverli, in Regione i delegati hanno incontrato
l'assessore agli Affari generali e al Personale Pasquale Sommese,
che si e' impegnato a farsi portavoce in Giunta per l'istituzione
di un tavolo tecnico con il terzo settore e per lo sblocco delle
risorse.
In Prefettura, i rappresentanti del comitato sono stati ricevuti
dalla viceprefetto, che si e' impegnata a farsi portavoce con il
prefetto di Napoli per la costituzione di un tavolo tecnico con
la Regione Campania sulle prospettive del welfare e con gli enti
previdenziali per affrontare la grave situazione contributiva
delle organizzazioni del settore. "Siccome anche gli altri
livelli istituzionali, Governo e Regione, continuano a
considerare il welfare uno spreco - ha sottolineato Giacomo
Smarazzo, di Legacoopsociali - ci aspettiamo che almeno il Comune
faccia delle politiche sociali un nodo cruciale, al pari dei
rifiuti e dell'ambiente, intorno al quale costruire un bene
comune per Napoli".
(Wel/ Dire)