"INACCETTABILE, PAGATE PRIMA AZIENDE DISPOSTE TAGLIO INTERESSI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 ott. - "La Regione Lazio sta
mettendo le imprese fornitrici di dispositivi e servizi medici
davanti a una costrizione senza precedenti: l'operazione di
transazione dei crediti sanitari pregressi, autorizzata con la
delibera 57/2011, sembrerebbe, con tutte le cautele del caso,
garantire il saldo delle fatture alle aziende disposte a tagliare
gli interessi e a concedere uno sconto sul capitale. Sarebbero
soddisfatte prioritariamente quelle aziende disposte a rinunciare
in misura maggiore a quanto e' loro dovuto in tempi che vanno dal
prossimo 31 dicembre al 30 aprile 2013". È quanto si legge in una
nota di Assobiomedica, che spiega: "Le imprese di Assobiomedica,
l'associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di
dispositivi medici, vantano solo nei confronti della Regione
Lazio oltre 693 milioni di euro con un tempo medio di pagamento
di 395 giorni".
Secondo il presidente, Stefano Rimondi: "È inammissibile che
un'amministrazione pubblica, che gia' onora i suoi impegni con
intollerabile ritardo, imponga condizioni penalizzanti ai propri
fornitori. Questo metodo costituisce, di fatto, un 'default
pilotato' della Regione Lazio, che ha un parallelo, in Europa,
con la situazione della Grecia. Questa 'politica' potrebbe
indurre altre Regioni sotto piano di rientro a seguire il modello
del Lazio, mettendo in seria difficolta' soprattutto le piccole e
medie imprese gia' gravemente penalizzate dai tassi bancari sotto
tensione a causa della crisi finanziaria. È assurdo che
un'industria orientata all'innovazione tecnologica e che potrebbe
contribuire allo sviluppo e alla crescita del Paese, come
suggerito in questi giorni anche da Confindustria, si trovi
costretta- conclude Rimondi- a rinunciare a parte dei propri
crediti con il rischio di dover tagliare posti di lavoro".
(Wel/ Dire)