COL TEMPO CALANO GLI INCERTI RISPETTO ALLA POSSIBILITA' DI DONARE
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 6 ott. - Sono circa mille,
ogni anno, gli emiliano-romagnoli in attesa di un trapianto del
rene, 200 quelli che aspettano il fegato e 40-50 i malati che
invece hanno bisogno di un cuore nuovo. Quest'ultimo gruppo, di
solito, e' il piu' fortunato, visto che lo riceve nell'arco
dell'anno.
L'Emilia-Romagna resta comunque la regione piu' generosa e attiva
in Italia in fatto di donazione di organi, oltre che tra le piu'
consapevoli di questa possibilita'. E questo nonostante perdurino
alcune resistenze, dovute in particolare al timore che dietro ci
sia un business o che il trapianto avvenga quando il donatore sia
in uno stato di morte apparente. Tra l'altro, mentre le persone
piu' anziane sembrano orientate positivamente alla donazione e la
considerano un gesto di generosita' o di civilta', i giovani sono
piu' 'freddi'. Questo perche' in regione la popolazione
invecchia, ma e' molto informata ed istruita, spiega Enrico
Finzi, presidente di AstraRicerche, riprendendo l'esito di
un'indagine commissionata da Aido proprio ad Astraricerche ed
effettuata a meta' giugno 2011 con 610 interviste on line
somministrate col metodo Cawi a un campione rappresentativo della
popolazione tra 18 e 70 anni residente in Emilia-Romagna.
Dalla ricerca emerge che il 98% del campione sa che c'e' la
possibilita' di donare organi (era del 96% in occasione della
prima indagine demoscopica del giugno 2008). Il 56% degli
intervistati, poi, sa che la donazione e' possibile se gli organi
sono di persone che avevano autorizzato esplicitamente il
prelievo quando erano ancora in vita (per esempio firmando una
dichiarazione o iscrivendosi a un'associazione specifica).
Ancora: piu' di un emiliano romagnolo su due sa che la donazione
di organi dev'essere totalmente gratuita.
(Wel/ Dire)