SANITÀ. DONAZIONE SANGUE, PROGETTO PER SCAMBIO TRA GENERAZIONI
"PASSATO PROSSIMO, FUTURO ANTERIORE", PROMOSSO DALL'AVIS SICILIA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 ott. - Un potenziamento della
rete siciliana che punta allo scambio intergenerazionale tra gli
over 65 che si impegneranno nella "web comunication" e i giovani
che impareranno le buone prassi dell'associazione e la sua
mission nel corso degli anni. I dirigenti piu' anziani dell'Avis
impareranno dai giovani come si naviga e come si dialoga in rete
mentre le giovani leve dell'associazione ascolteranno la
testimonianza di chi da parecchio tempo dell'impegno volontario a
favore del prossimo ha fatto la sua bandiera. E' il progetto
"Passato prossimo, futuro anteriore", promosso dall'Avis
regionale e dalla Fondazione con il Sud, che interessera' le 156
sedi dell'Avis Sicilia, che e' stato presentato nella sede
dell'Avis regionale, di Palermo.
L'obiettivo del progetto e' attivare proprio uno scambio di
formazione tra adulti e giovani.Il progetto, avente la durata di
12 mesi, ha un costo di 60 mila euro, compartecipato dalla
Fondazione con il sud per 55 mila euro, per 3 mila euro dall'Avis
regionale e per due mila euro dai volontari. L'Avis, che in
Sicilia ha 8 sedi provinciali e 148 sedi comunali, ha 67 mila
donatori con un numero di donazioni che hanno superato le 104
mila unita'.
"In un momento storico in cui si registra sempre piu' spesso la
difficolta' del rapporto tra adulti e giovani - afferma il
presidente regionale dell'Avis, Mimmo Alfonzo -, il progetto
intende recuperare il valore di questo dialogo attraverso
percorsi intergenerazionali di tipo formativo. Una formazione che
consiste principalmente in una maggiore attivazione del nostro
lavoro di rete inquadrato nell'ambito della donazione del sangue.
Il rafforzamento della rete dara' ad ogni sede la possibilita' di
autodeterminarsi maggiormente in futuro. Il desiderio e' anche
quello di potere rafforzare il ruolo politico del volontariato,
sviluppando nella cittadinanza una maggiore consapevolezza dei
problemi con particolare riferimento a quelli di salute delle
persone piu' deboli".
"Per buone prassi intendiamo fare conoscere alle nuove
generazioni quei comportamenti sociali profondamente radicati
nella propensione al volontariato - aggiunge Antonella Fazio del
coordinamento giovanile dell'Avis - ed esplicitati in questo caso
all'azione e alla valorizzazione della raccolta del sangue".
"Negli ultimi anni anche se abbiamo migliorato e accresciuto
l'attivita' di raccolta - continua il presidente dell'Avis - c'e'
ancora molto da lavorare per riuscire a rispondere alle richieste
di chi ha bisogno di sangue. Con questo progetto l'auspicio e'
anche quello di fare crescere i donatori".
(Wel/ Dire)
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