(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 ott. - Alla Sissa di Trieste
5 milioni di euro dal Miur per scoprire quali cambiamenti del
genoma umano sono responsabili di alcune malattie
neurodegenerative attualmente incurabili, e fatali per il sistema
nervoso centrale, quali Alzheimer, Parkinson, Corea di
Huntington, sclerosi multipla e malattie prioniche.
Ad aggiudicarsi l'importante finanziamento del ministero
dell'Istruzione, Universita' e Ricerca con il bando Firb 2011,
per il futuro della ricerca fondamentale, e' stato un team di
esperti coordinato da Giuseppe Legname della Scuola
Internazionale Superiore di Studi Avanzati. Il progetto di
Genomica funzionale delle malattie neurodegenerative assume
inevitabilmente rilevanza sociale: si stima infatti che circa 30
milioni di persone nel mondo siano affette da Parkinson,
Alzheimer, Corea di Huntington, malattie prioniche e sclerosi
multipla e che saranno piu' di 100 milioni entro il 2050.
Avvalendosi di strumentazione tecnologicamente avanzata che
permette l'analisi dei tracciati di tutti i geni presenti nel
genoma umano, i neuroscienziati potranno condurre studi complessi
dell'espressione genica nei tessuti cerebrali (post-mortem) di
pazienti affetti da queste malattie e studiare campioni di sangue
di soggetti ancora in vita, per verificare se l'insorgenza di
queste malattie neurodegenerative sia imputabile a mutazioni del
corredo genomico. "Parkinson, Alzheimer, cosi' come le malattie
prioniche, sono principalmente patologie sporadiche, idiopatiche,
multigeniche e multifattoriali: non si conosce ancora la causa
scatenante", spiega Legname. Queste malattie, diverse tra loro
nelle manifestazioni, sono caratterizzate da una degenerazione
progressiva del sistema nervoso e in particolare da una lunga
fase presintomatica, che dura anche molti anni, durante la quale
la degenerazione e' in corso senza sintomi clinici evidenti.
Al momento, non e' possibile studiare direttamente il sito della
degenerazione durante la vita delle persone che ne sono colpite.
Pertanto molte delle informazioni sui meccanismi molecolari di
queste patologie neurologiche sono tratte dall'analisi
post-mortem dei cervelli dei pazienti. Ma una diagnosi
presintomatica potrebbe consentire interventi mirati su un gran
numero di cellule compromesse.
"La maggioranza di queste malattie coinvolge diverse aree del
cervello, ed e' ancora sconosciuto il meccanismo molecolare che
rende le cellule nervose cosi' vulnerabili. In ogni caso, le
evidenze ci suggeriscono che lo stesso meccanismo molecolare e'
alla base della formazione e propagazione delle diverse
patologie", precisa il neurobiologo. Oggi, la descrizione di
tutti i geni espressi in una specifica cellula nervosa, in
condizioni sia fisiologiche sia patologiche, e' considerato
l'approccio migliore per studiare il meccanismo molecolare delle
malattie neurologiche, determinante anche per identificare
farmaci appropriati.
Lo studio sara' condotto da Giuseppe Legname, responsabile del
laboratorio di biologia dei prioni alla Sissa di Trieste, Stefano
Gustincich, responsabile del laboratorio di neurogenomica della
Sissa, Gilberto Pizzolato, dell'Universita' di Trieste, Roberto
Furlan, del San Raffele di Milano, Francesca Persichetti,
dell'Universita' del Piemonte Orientale, e Fabrizio Tagliavini
dell'Istituto neurologico Carlo Besta di Milano. Il team
cerchera' di comprendere dunque il nesso causale tra le
variazioni dell'espressione genica globale del genoma umano e le
malattie neurodegenerative, individuare differenze e tratti in
comuni tra le diverse patologie e ricavare informazioni rilevanti
sulla progressione della malattia e utili per la diagnosi, con la
speranza di progressi terapeutici.
(Wel/ Dire)