(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 ott. - In Italia gli ultra
85enni sono curati poco e male. Su un campione di 2.200
infartuati, solo il 41% degli over 85 ha ricevuto le cure per
evitare ricadute, contro il 77% di quelli tra i 65 e i 69 anni. E
solo al 7% e' stato controllato il livello del colesterolo
"cattivo", rispetto al 26% dei secondi.
E' quanto emerge dallo studio "Salute e benessere dell'anziano",
condotto dalla Societa' italiana di gerontologia e geriatrica e
finanziato dalla Fondazione Sanofi-Aventis (gruppo farmaceutico
francese), sulla popolazione anziana di sei Asl (due al nord, due
al centro e due al sud). Che ai piu' vecchi siano dedicate meno
attenzioni lo dimostra anche il dato su quanto le Asl spendono
pro capite ogni anno per farmaci e esami diagnostici: 453 euro
per i pazienti over 85, contro i 1.016 euro per chi ha tra i 65 e
i 69 anni. Lo studio viene presentato domani al congresso
nazionale di fisioterapia a Pacengo del Garda (Verona). "Le cure
per gli anziani non sono inutili - afferma il presidente Niccolo'
Marchionni -: se applicate, si riduce del 60% il rischio di
infarto o di morte".
Anche le donne con una frattura al femore subiscono la
negligenza del sistema sanitario. Su 700 casi di ultra 65enni,
soltanto al 14% delle pazienti con piu' di 85 anni sono stati
raccomandati farmaci. Percentuale inferiore di quella delle donne
di eta' compresa tra i 65 e i 69 anni, pari al 29%. Lo stesso
dicasi per gli esami, che sono stati prescritti al 9% delle prime
e al 13% delle seconde, tanto che la spesa annuale per farmaci e
diagnostica per le piu' anziane e' di 1/3 rispetto alle altre.
"Chi segue trattamenti adeguati, il 74% delle volte previene il
rischio di aggravamenti" dichiara Marchionni.
Per condurre l'indagine sono stati incrociati i dati di quattro
database "che di solito non vengono confrontati tra loro" ammette
Marchionni. Si tratta dell'anagrafica degli assistibili asl
(nome, cognome, data di nascita, codice fiscale), del registro
farmaceutico territoriale (consumi di farmaci e risorse), delle
schede di dimissione ospedaliera e della specialistica
diagnostica ambulatoriale.
Difendere la salute degli anziani non impoverisce la societa',
anzi. "Il 25% della popolazione italiana e' anziana e consuma
oltre il 50% delle risorse sanitarie sanitarie: questo perche',
anziche' ricevere le cure farmacologiche necessarie, vengono
sottovalutati o lasciati perdere e quindi finiscono all'ospedale
piu' spesso - spiega il presidente -. Ma il ricovero ha un costo
complessivo maggiore rispetto alla prevenzione". A penalizzare
questa fascia di eta', secondo Marchionni, e' anche
"l'atteggiamento fatalistico dei medici, che non credono nei
risultati dei trattamenti su chi e' prossimo alla fine della
vita".
(Wel/ Dire)