(Dire - Notiziario Sanita') Roma, 6 ott. - Se gli italiani in sovrappeso fondassero un partito vincerebbero le elezioni. Nello Stivale ben 46 abitanti su cento hanno problemi con la bilancia e le cifre sono destinate ad aumentare. Sono alcuni dei dati che emergono dalla campagna ObesityDay, presentata oggi all'Hotel Nazionale di Roma. Relatori del dibattito il dottor Giuseppe Fatati, presidente dell'Associazione italiana dietetica e nutrizione (Adi), Sergio Leotta, direttore dell'unita' operativa di dietologia dell'ospedale Sandro Pertini, e il dottor Alfredo Genco, professore aggregato di Chirurgia del policlinico Umberto I.
"Gli italiani sono piu' poveri, piu' grassi e piu' pigri" dice Giuseppe Fatati. Dai 'mangiatori di patate', i poveri contadini ritratti magri e segnati da Van Gogh nel 1885, a quelli di hamburger dei giorni nostri. "Lo sviluppo dell'obesita' aumenta nelle fasce economicamente basse e corrisponde tragicamente alla mappa dei nuovi fast food" spiega Genco. Ma i trigliceridi non sono solo un problema da poveri "il rito dell'aperitivo pomeridiano incide fortemente sulla bilancia -avverte il dottor Leotta -molti non sanno che fra noccioline e patatine il nostro corpo incamera almeno 700 calorie, piu' di un pranzo completo".
"Sono cambiate le spese e i consumi. In dieci anni, dal 1999 al 2009, e' calata la percentuale di persone che consumano pane e pasta, capisaldi della dieta mediterranea" ricorda Giuseppe Fatati. La regione piu' grassa risulta essere il Molise con il 14,4 per cento, al secondo posto l'Abruzzo con il 12,8 per cento, seguono Emilia-Romagna e Calabria con il 12 per cento, mentre il Lazio e' a meta' classifica attestandosi sul 10,6 per cento.
"I dati- conclude Fatati- fanno capire quanto sia importante partecipare il 10 ottobre all'ObesityDay dove per un giorno gli esperti dell'Adi si metteranno a disposizione dei pazienti, gratuitamente, in molti ospedali in tutta Italia".
(Wel/ Dire)