(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 nov. - "Il diritto alla vita
non e' espressamente menzionato nella Costituzione italiana. Cio'
non significa affatto che non se ne tiene conto o che si ritiene
non sia un diritto, anzi la mancata formalizzazione significa che
esso e' piu' di un diritto, che puo' essere regolato, piu' di un
semplice diritto. È il presupposto per l'esercizio di tutti i
diritti, insomma quello che possiamo definire un
'principio-valore', il principio della dignita' umana". Cosi' il
ministro della Salute Renato Balduzzi, intervenendo alla XXVI
Conferenza Internazionale del Pontificio Consiglio per gli
Operatori Sanitari che si e' tenuta presso la Citta' del
Vaticano.
Nel suo saluto, il ministro sottolinea che "cio' che deve
impegnare ogni operatore sanitario e ogni struttura dedicata alla
salute delle persone e' fare del bene a chi soffre. Per questo
motivo il ruolo delle istituzioni e dei governi e' centrale nella
difesa della dignita' della vita della persona umana. Il
progredire della scienza e della tecnica e le innovazioni
tecnologiche- prosegue il saluto- hanno inserito nel dibattito,
anche tra gli scienziati, interrogativi nuovi e a volte
inquietanti, che hanno anche importanti risvolti giuridici e
politici. Ma essi devono assumere profili rilevanti e severi in
ordine alla piena realizzazione della persona umana e alla sua
dignita'. Quello che abbiamo davanti e' dunque una sfida che va
affrontata evitando due rischi, quello del massimalismo di segno
etico da una parte e quello del minimalismo di segno politico
dall'altra".
Balduzzi sottolinea poi che "l'ausilio della tecnica e
dell'avanzamento della scienza medica non deve solo portare un
sollievo freddo, quasi meccanico, ma deve coniugarsi con la
vicinanza umana tra medico e paziente, una sorta di patto che si
instaura per cui e' possibile parlare di convergenze tra diritto
alla salute e diritto a vivere secondo dignita'. La cosiddetta
medicina dialogica- chiude- e' una delle frontiere dell'impegno
comune e dell'alleanza tra operatore sanitario e paziente".
(Wel/ Dire)