RICERCA CONDOTTA DALL'UNIVERSITÀ DELLA CALIFORNIA DI BERKELEY
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 nov. - Per metabolizzare le
difficolta' del quotidiano non c'e' miglior rimendio che sognare.
Stando alla ricerca condotta dall'Universita' della California di
Berkeley, durante la fase REM del sonno, quella in cui si sogna,
i circuiti cerebrali dello stress si spengono, permettendo al
cervello di processare le esperienze emotive.
Secondo Matthew Walker, responsabile della ricerca, la fase REM
"ci offre una sorta di terapia notturna, un balsamo lenitivo che
rimuove i bordi taglienti delle esperienze emotive del giorno
precedente". E al risveglio "ci sentiamo meglio e pensiamo di
potercela fare". Per giungere a questa conclusione, i ricercatori
hanno monitorato l'attivita' cerebrale di 35 giovani adulti
durante la visione di immagini emozionali che sono state fatte
visualizzare due volte: meta' dei partecipanti ha osservato le
immagini la prima volta al mattino e la seconda di sera, mentre
l'altra meta' dei volontari le ha visualizzate la prima volta di
sera e la seconda volta il mattino seguente, dopo aver dormito.
Si e' cosi' riscontrato che dormire tra una visione e l'altra
riduce la reazione emotiva alla seconda visione delle immagini e
attenua l'attivita' dell'amigdala, l'area cerebrale che processa
le emozioni.
(Wel/ Dire)