(DIRE) Roma, 21 nov. - La procura di Roma ha aperto un'inchiesta
sulla Fendimetrazina, farmaco dimagrante di cui faceva uso un
ragazzo deceduto il 9 settembre scorso, il terzo accertato in
Italia, ucciso da una reazione a questo principio attivo. Di
fatto in corso ci sono gia' dei processi (il primo caso risale al
2003) e la pericolosita' di questo medicinale e' gia' nota. La
novita' sta nel fatto, che dati i rischi connessi alla sua
assunzione, il Ministero della Salute ne ha vietata la
commercializzazione con un decreto emanato il due Agosto scorso.
La fendimetrazina e' un anoressizzante, agisce sul sistema
nervoso centrale bloccando la sensazione della fame, ma e'
considerato una sostanza stupefacente, provoca assuefazione e
conseguenti crisi d'astinenza alla sua sospensione (con relative
abbuffate), ovvero la fendimetrazina si comporta proprio come una
droga; ha un effetto simil-anfetaminico: provoca tachicardia
eccitazione estrema, picchi di pressione alta, ansia, insonnia,
psicosi. Va assolutamente evitato da chi soffre di insufficienza
renale, ipertensione o malattie cardiache. Anche l'assunzione
contemporanea di farmaci antidepressivi e' controindicata,
perche' pericolosa. Insomma, per legge non si puo' vendere(circa
10 anni fa nel nostro paese ne e' stata vietata la vendita sotto
forma di prodotto farmaceutico industriale, da Agosto anche come
preparato in farmacia) e questi sono i motivi.
(Wel/ Dire)