ARRESTATI ANCHE 3 IMPRENDITORI: FORMAVANO 'CARTELLO' SU PROTESI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 nov. - A conclusione
dell'attivita' d'indagine denominata 'Otorino', condotta dal Nas
di Udine e coordinata dalla Procura della Repubblica, riguardante
un'attivita' di corruttela riscontrata presso l'ospedale civile
di Latisana, il gip del Tribunale ha disposto l'esecuzione di 6
ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei
confronti di 3 medici pubblici, in servizio presso il reparto di
otorinolaringoiatria del citato nosocomio, e 3 imprenditori
operanti nel campo dei dispositivi medici.
Nell'inchiesta figurano indagate altre 4 persone tra medici ed
imprenditori. Sono state effettuate inoltre 38 perquisizioni
locali e personali in 10 provincie del Nord-Est (Udine,Trieste,
Pordenone, Gorizia, Treviso, Padova, Venezia, Vicenza, Rovigo e
Belluno), con l'impiego di oltre 150 carabinieri del Nas e dei
Reparti territoriali.
L'inchiesta e' stata avviata nell'ottobre del 2010, su
segnalazioni di privati cittadini che, per l'acquisto delle
protesi acustiche, si vedevano indirizzare forzatamente dai
medici che li avevano visitati solo verso alcune ditte del
settore. Dagli accertamenti e' risultato come i medici coinvolti
segnalassero i pazienti, spesso anche a loro insaputa, agli
imprenditori infedeli, affinche' questi ultimi vendessero i loro
prodotti, agendo in regime di concorrenza sleale in danno delle
altre ditte e creando, di fatto, una sorta di 'cartello'
sull'ospedale di Latisana.
Per il biennio 2008-2009 e' stato accertato che almeno i due
terzi delle protesi acustiche per cui l'Azienda sanitaria di
Palmanova ha concesso il proprio contributo, ammontante
complessivamente a circa 250.000 euro, sono state fornite dalle
ditte inquisite e che gran parte di esse sono state prescritte
dai medici indagati. Il contributo erogato, previa prescrizione e
successivo collaudo, dall'Azienda sanitaria va da circa 200 euro
ad un massimo di 1.500 euro, variabile a seconda del tipo di
protesi.
Le indagini hanno permesso di accertare che, in cambio della
loro illecita attivita', i medici venivano regolarmente 'pagati
in contanti' presso gli ambulatori dell'ospedale, ovvero con
promesse di agevolazioni economiche per l'apertura di attivita'
commerciali nel settore, una volta cessato il rapporto d'impiego
con la Pubblica amministrazione. Si stima che i pazienti
coinvolti loro malgrado, dal 2008 ad oggi, siano 400, con un giro
d'affari complessivo di circa 500.000 euro.
(Wel/ Dire)