(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 nov. - Sono circa 1,1
milioni le persone in trattamento per problemi legati al consumo
di droghe nei paesi dell'Unione europea, in Croazia, Turchia e
Norvegia (dati relativi al 2009). E' quanto riferisce
l'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze
(Oedt) di Lisbona che questa mattina ha presentato la Relazione
annuale 2011. Secondo la Relazione sono circa 700mila i
consumatori di oppiacei sottoposti a terapia sostitutiva in
Europa, rispetto ai 650mila del 2007. "Per i consumatori di
oppiacei, tutti questi paesi offrono sia la terapia senza farmaci
sia la terapia sostitutiva - spiega la Relazione -. Cinque paesi
dell'Ue (Danimarca, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito)
offrono una terapia assistita con eroina per un ridotto numero di
consumatori cronici che non ha ottenuto risultati positivi con
altri interventi". Il numero di consumatori problematici che ha
accesso alla terapia sostitutiva e' circa la meta' del numero
stimato di consumatori (1,3 milioni), spiega l'Oedt, un dato in
linea con quanto succede in Australia e Stati Uniti, mentre e'
superiore a quanto riportato per il Canada.
Dalla Relazione 2011 emerge che il trattamento e' vantaggioso in
termini di costi-benefici per la salute pubblica, mentre cresce
l'impegno europeo nello sviluppo linee guida.
"La nostra relazione mostra chiaramente il valore della
collaborazione e del coordinamento europei nel campo delle droghe
- ha aggiunto Wolfgang Götz, direttore dell'Oedt -. Lo
riscontriamo in molti settori: condivisione delle informazioni e
azioni congiunte stanno avendo un impatto sempre maggiore sui
mercati della cocaina e dell'eroina e gli sviluppi delle risposte
della salute pubblica stanno consentendo ad un numero sempre
maggiore di tossicodipendenti di accedere e beneficiare dei
servizi di assistenza specializzati. Questi progressi sono reali
e sono stati sorretti da una forte strategia Ue che ha permesso
agli Stati membri di identificare priorita', condividere
conoscenze ed agire collettivamente. E' essenziale mantenere
questo tipo di prospettiva se l'Europa deve continuare a
rispondere alle nuove sfide che l'evoluzione del fenomeno della
droga sta ponendo in questo momento".
(Wel/ Dire)