(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 nov. - Facilitare il lavoro
all'estero per medici, assicurando la qualita' della prestazione.
"Per rendere piu' semplice a medici, ingegneri, dentisti e altri
professionisti la possibilita' di lavorare all'estero nell'Ue e
aumentare la flessibilita' del mercato del lavoro e' necessario
che le loro qualifiche professionali siano riconosciute
velocemente dagli altri Stati membri, senza pero' compromettere
l'affidabilita' e la sicurezza della loro prestazione". È quanto
afferma una risoluzione approvata martedi'. "Velocizzare le
procedure di riconoscimento delle qualifiche professionali,
grazie a una forte semplificazione, aiuterebbe non solo il piu'
del 50% dei giovani europei che, secondo un recente sondaggio,
vogliono lavorare all'estero, ma e' anche di vitale importanza
per rispondere alla scarsita' di occupazione di alcune regioni
dell'Ue- si legge in una nota- Allo stesso tempo, gli
eurodeputati sottolineano la necessita' di un miglior scambio
d'informazione fra le autorita' nazionali sui professionisti
sottoposti a provvedimenti disciplinari o di altro tipo. Si stima
che siano necessari 16 milioni di lavoratori per altrettanti
lavori di altro profilo nell'Ue entro il 2020 e tuttavia il
sistema in vigore por il riconoscimento delle qualifiche
professionali ottenute in un altro Stato membro e', secondo il
Parlamento, lento e complicato. La risoluzione non legislativa,
preparata da Emma McClarkin (Ecr, Uk) espone in dettaglio le
richieste del Parlamento alla Commissione, che dovra' presentare
una proposta di modifica della Direttiva sulle qualifiche
professionali del 1995.
"I professionisti di tutta l'Ue stanno aspettando che
rispettiamo le promesse fatte di aumentare la mobilita'. Essi
offrono servizi essenziali per tutta l'Unione, aiutando la nostra
economia e migliorando la qualita' di vita dei nostri cittadini.
Abbiamo bisogno di creare un quadro giuridico che permetta loro
di farlo", ha detto il relatore durante il dibattito precedente
la votazione.
Nel dettaglio:
SEMPLIFICARE LE PROCEDURE: Per semplificare le procedure, i
deputati propongono di introdurre un passaporto professionale
facoltativo per essere inseriti immediatamente nel gia' esistente
Sistema d'informazione del mercato interno (Imi) che mette in
collegamento le autorita' pubbliche di tutta l'Ue. I deputati
chiedono anche una serie di linee guida per consigliare i
candidati alla mobilita'.
GARANTIRE LA SICUREZZA DEI PAZIENTI: I deputati avvertono che ci
sono stati in passato problemi gravi legati alla possibilita' di
professionisti di continuare a esercitare in altri stati membri,
anche in presenza di una sospensione dal lavoro nel proprio paese
d'origine. Per assicurare la sicurezza dei cittadini si chiede la
creazione di un meccanismo, all'interno dell'Imi, per avvertire i
diversi Stati membri nel caso in cui ci sia un procedimento
contro un determinato professionista in una qualsiasi nazione
dell'Unione. Secondo la risoluzione inoltre, agli Stati membri
dovra' anche essere consentito di testare la conoscenza della
lingua dei medici per evitare che eventuali incomprensioni
linguistiche fra colleghi e pazienti possano compromettere la
diagnosi e le terapie.
BACKGROUND: La direttiva in vigore prevede norme per circa 800
professioni regolate e assicura autolitico riconoscimento per 7
professioni: medici, dentisti, farmacisti, infermieri, chirurghi
veterinari, architetti e ostetriche.
La risoluzione e' stata approvata con 463 voti a favore, 163
contrari e 17 astensioni.
(Wel/ Dire)