IPERSENSIBILITÀ CON GLI STESSI SINTOMI SENZA REAZIONI AUTOIMMUNI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 mar. - Fino a pochi anni fa
la quasi totalita' del mondo scientifico che si occupava di
gastroenterologia era convinta che il glutine avesse effetti
negativi solo nella Malattia Celiaca.
Pertanto, accadeva che se una persona lamentava problemi
addominali, meteorismo, diarrea, ecc..., ma i valori delle
Transglutaminasi erano negativi e i villi integri, gli veniva
detto che non era celiaca e che poteva continuare ad assumere
glutine senza problema. Quindi, al di fuori di un quadro clinico
chiaro di Malattia Celiaca, il glutine veniva considerato
assolutamente sicuro. Ma sembra che le cose non stiano proprio in
questi termini. Negli ultimi anni stiamo, infatti, assistendo a
numerose ricerche volte a considerare la tossicita' del glutine
anche in soggetti non celiaci. In poche parole una vera e propria
intolleranza al glutine, diversa dalla Malattia Celiaca. In
realta', sarebbe piu' corretto chiamarla "ipersensibilita' al
glutine" o Gluten Sensitivity (GS), come la chiamano i
ricercatori. Uno studio e' stato effettuato dalla Sezione
Biotecnologia e Biologia Molecolare del Dipartimento di Medicina
Sperimentale della Seconda Universita' degli Studi di Napoli, in
collaborazione con il Center for Vascular and Inflammatory
Diseases, University of Maryland School of Medicine, Baltimore,
Md., USA, l'Istituto di Scienze Alimentari, CNR di Avellino e la
Division of Allergy and Clinical Immunology, Johns Hopkins
University School of Medicine, Baltimore, Md., USA. Lo studio ha
preso in considerazione soggetti sani (gruppo di controllo),
celiaci diagnosticati e soggetti con sensibilita' al glutine,
cercando di capire quali meccanismi differenziano le condizioni
cliniche di questi due ultimi gruppi. I risultati hanno mostrato
che la Malattia Celiaca e la Gluten Sensitivity non solo sono
diverse per l'eziologia genetica, ma anche per il tipo di
risposta immunitaria (aumento della produzione della
interleuchina IL-17 nei pazienti celiaci ma non in quelli con
alta sensibilita' al glutine). Al di la' dell'innegabile
interesse del risultato di questa ricerca, preme sottolineare che
si sta facendo strada nel mondo medico la possibilita' di una
condizione patologica scatenata dal glutine in soggetti non
celiaci. La Gluten Sensitivity, appunto.
Che la gliadina fosse una frazione tossica del glutine era gia'
noto. Ma l'idea di base era che lo fosse solo per i celiaci. La
direzione che gli studi recenti stanno prendendo e' invece
logicamente ribaltata; la gliadina e' tossica per tutti, ma la
maggior parte delle persone sviluppa una tolleranza, un
meccanismo di protezione che mette al riparo le cellule
intestinali (e i villi) dall'azione tossica di questo composto
proteico. Altri soggetti, invece, perdono (o non sviluppano)
questa tolleranza e in alcuni casi la condizione evolve in
Malattia Celiaca, mentre in altri vi sarebbe comunque una
reazione, come accadrebbe per i soggetti sensibili al glutine,
anche se del tutto diversa da quella celiaca e meno coinvolgente
per il sistema immunitario.
Secondo un articolo della Dott.ssa Anna Sapone, pubblicato su
Celiachia Notizie di Luglio 2010(il notiziario in formato
cartaceo dell'AIC), i pazienti affetti da GS avrebbero un leggero
aumento dei linfociti intraepiteliali (non netto come nel caso
dei celiaci) ma con villi assolutamente normali. Inoltre, in
alcuni casi, sarebbero positivi ai soli anticorpi IgA/IgG
AntiGliadina, ma negativi agli altri markers (EMA e TtG). I
sintomi pero' sarebbero quasi sempre legati a gonfiore
addominale, diarrea, calo di peso, crampi e dolori articolari.
Spesso sono diagnosticati con la sindrome del colon irritabile.
(Wel/ Dire)