(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 10 mar. - Diverse centinaia di
milioni di euro di spesa sanitaria potrebbero essere recuperati
agendo nei settori dello smaltimento rifiuti, del catering, della
lavanderia, delle bollette energetiche e telefoniche. Finora
invece, agendo solamente sulle due voci del numero dei ricoveri e
della spesa farmaceutica, si sono si' raggiunti piu' alti indici
di appropriatezza delle spese, ma si e' dimenticato che queste
aree di intervento incidono direttamente sulla qualita' della
salute prodotta, dei servizi erogati e piu' genericamente della
vita dei pazienti. Cosi' il presidente di Ageing - Osservatorio
Terza eta', Emilio Mortilla, presenta ai ministri Sacconi e
Fazio, nel corso del convegno "Anziani e welfare, quale
sostenibilita'?" a Roma, la richiesta di non agire piu' sui
capitoli di spesa sanitaria che producono salute e servizi.
Mortilla fa presente che negli ultimi dieci anni il contenimento
della spesa sanitaria si e' orientato su una riduzione del numero
di posti letto, di ricoveri e delle giornate di degenza (in dieci
anni si e' avuto un calo di oltre un milione di ricoveri e di
quasi nove milioni e mezzo di giornate di degenza). Con meno
ricoveri e meno degenze sono cresciute le spese per acquisti di
beni e servizi ospedalieri, cioe' lavanderia, catering,
smaltimento rifiuti e cosi' via, passate dal 17,3% della spesa
totale nel 2001 al 22,4% nel 2009). E' qui secondo Mortilla che
ci sono aree di spreco e dunque di intervento, anche perche' le
strutture pubbliche "producono il doppio dei rifiuti rispetto
alle private". La richiesta e' dunque quella di un intervento
della Commissione parlamentare d'inchiesta e della Procura
generale presso la Corte dei Conti su questi capitoli di spesa
"sui quali non si sono mai accesi i riflettori della pubblica
attenzione".
Secondo un'indagine condotta da Ageing su 74 strutture
sanitarie, se venisse applicato da tutte le strutture il prezzo
medio rilevato per lo smaltimento dei rifiuti (ottenuto
eliminando i valori troppo alti o troppo bassi), si otterrebbe un
risparmio annuo di oltre 36 milioni di euro. E aggiungendo quelli
di catering, lavanderia, telefonia, energia si potrebbe arrivare
ai risparmi complessivi per un miliardo di euro. Poiche' finora
"non risulta che le somme risparmiate nell'ambito dell'assistenza
ospedaliera in genere e farmaceutica in particolare siano state
trasferite al territorio per soddisfare le esigenze degli anziani
over 65 e delle persone disabili" (e' in particolare per loro che
sono calate le giornate complessive di degenza e si sono prodotti
risparmi in dieci anni per 3,6 dei 6,1 miliardi complessivi di
minore spesa), la proposta e' quella di indirizzare quel miliardo
di euro aggiuntivo di risparmio esclusivamente per interventi
sulla non autosufficienza. E, nonostante il relativo Fondo non
sia stato rifinanziato, Mortilla ripropone di renderlo operativo,
anche ipotizzando di incrementarlo attraverso un contributo di
solidarieta' (un ticket insomma) di 5 euro sulle giornate di
degenza e di 3 euro sui day hospital per i soggetti fra 15 e 64
anni.
(Wel/ Dire)