'POSIZIONI IDEOLOGICHE: RISCHIAMO DI TORNARE INDIETRO DI 20 ANNI'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 mag. - Le politiche di
prevenzione di lotta contro Hiv/Aids in Italia e nel mondo sono
state consegnate nelle mani del sottosegretario alla presidenza
del Consiglio con delega alla Droga e alla Famiglia Carlo
Giovanardi. In vista del prossimo Meeting di Alto Livello
dell'Onu in materia di Hiv/Aids (Ungass) che si terra' a New York
ai primi di giugno, le regole le detta infatti il Dipartimento
Politiche Antidroga che fa capo alla Presidenza del Consiglio,
come chiaramente emerso nell'incontro preparatorio al Meeting che
si e' svolto lunedi' scorso presso il ministero degli Affari
esteri.
"Come gia' denunciato dalle associazioni italiane - si legge in
una nota della Lila - l'unica (l'unica!) proposta avanzata in
sede Onu da parte del governo italiano e' la cancellazione della
dicitura "riduzione del danno" dal documento su Hiv/Aids che
verra' licenziato dal Meeting Onu e che dovra' essere adottato
dagli Stati membri. Una proposta sostenuta solamente, oltre che
dall'Italia, da Vaticano, Russia e Iran. Alla quale va ora
aggiunta la richiesta di cancellazione della dicitura che fa
riferimento dei programmi con terapie sostitutive per gli
oppiacei (per esempio metadone e buprenorfina), come risulta da
documenti ufficiali".
Ora "il veto italiano alla definizione di riduzione del danno
rischia di minare l'intervento globale contro la diffusione
dell'Hiv come descritto e promosso dalle maggiori agenzie
sanitarie e non solo: Unodc, Unlaids, Organizzazione mondiale
della Sanita', Commissione Europea e molte altre. In molti Paesi
i pochi interventi sanitari rivolti ai consumatori di sostanze
sono fondati proprio sull'appoggio delle agenzie internazionali".
Le associazioni di lotta all'Aids e di difesa dei diritti civili
intendono denunciare e osteggiare tale irresponsabile
comportamento in tutte le sedi possibili, nazionali e
internazionali. Anche tenendo conto dell'impotenza piu' volte
espressa, da parte di rappresentanze ufficiali, a fronte di
direttive indiscutibili che "provengono direttamente da Roma".
La Lila condanna poi le "scelte di non intervento che in questo
paese conosciamo bene: non si fa alcunche', perche' senno' poi
chissa' che succede. E cosi' quello che succede e' che le
infezioni in Italia sono in aumento e che nel mondo si continua a
infettarsi e a morire di Aids nonostante esistano terapie in
grado di evitare la progressione della malattia e di frenare il
contagio, anche con la complicita' italiana". E ora la "scelta di
affidare l'ultima parola sulla posizione italiana nella lotta
contro l'Aids al sottosegretario Giovanardi e al suo Dipartimento
Antidroga, presente in una riunione in cui ha brillato di
converso l'assenza del ministero della Salute che, invece, nel
resto del mondo e anche in Italia e' il vero regista delle
politiche di lotta all'Aids sia sul piano nazionale che
internazionale. Giovanardi, il senatore che si e' appena
scagliato contro la sobria pubblicita' dell'Ikea che raffigurava
una famiglia composta da due persone dello stesso sesso". La nota
e' firmata da Lila, Anlaids, Nadir onlus, Osservatorio Italiano
sull'Azione Globale contro l'Aids, Nps Italia Onlus; Arcigay,
Movimento identita' Transessuale, Mario Mieli, Circolo di Cultura
Omosessuale, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute,
Cnca, Villa Ma, Forum droghe.
Dello stesso avviso il Gruppo Abele, che chiede al governo "di
rivedere la propria posizione e di sospendere la richiesta di
stralcio della definizione 'riduzione del danno' dal documento
che verra' presentato in sede Onu; che siano rispettate le
funzioni delle persone incaricate sia in Italia che nelle sedi
internazionali di occuparsi di lotta contro l'Hiv/Aids, evitando
dirigismi che finiscono col mutilare le normali attivita' di
consultazione e di alleanza con i corrispettivi esteri; di
conoscere al piu' presto come sara' composta la delegazione di
New York e se sia stata prevista, e in quale forma, la presenza
del mondo delle associazioni cosi' come raccomandato dalle stesse
Nazioni Unite. Infine chiede al governo di chiarire quali siano
le sue priorita' in materia di lotta contro l'Hiv/Aids. Se la
linea e' quella di avviare finalmente adeguate politiche di
prevenzione a tutela della salute pubblica fondate sull'evidenza
scientifica e sulle indicazioni delle agenzie internazionali
oppure di insistere su posizioni ideologiche che rischiano di far
tornare indietro di 20 anni la lotta all'Aids.
(Wel/ Dire)