INTERROGAZIONE URGENTE DEI CONSIGLIERI BERARDO E ROSSODIVITA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 mag. - Le nuove norme
previste dal decreto del commissario alla Sanita' Polverini
sull'accreditamento dei laboratori di analisi privati sono al
centro di un'interrogazione urgente presentata due giorni fa dai
Consiglieri regionali del Lazio della Lista Bonino Pannella
Federalisti europei Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita.
"Il decreto del commissario ad Acta n. 54 del 9 luglio 2010 ha
individuato, infatti, quale ulteriore requisito per
l'accreditamento dei laboratori privati, una soglia minima di
attivita' pari a 100mila analisi all'anno a partire dal 2011. Un
volume di prestazioni di fatto irraggiungibile per circa il 70
per cento delle strutture che, quindi, dovranno percio' uscire
dal Sistema sanitario regionale limitandosi ad operare in regime
privato- spiegano i cosniglieri- Tali strutture saranno quelle a
conduzione prevalentemente familiare, con volumi di affari
particolarmente contenuti, ma saranno anche quelle dove il
rapporto con il professionista e' piu' immediato e diretto, dove
le categorie piu' vulnerabili (anziani e bambini) si rivolgono
con maggiore frequenza".
Il decreto, tuttavia, riconosce "la possibilita' di avvalersi
per il raggiungimento della soglia anche di eventuali modalita'
aggregative tra strutture, che verranno definite con successivi
provvedimenti" ma, ad oggi nulla e' stato ancora definito in
merito alle modalita' di tale annunciata aggregazione, lasciando
nella totale incertezza almeno 400 strutture (su 600 nella
regione Lazio), 2.000 operatori ed un'utenza di oltre 160mila
contatti al mese.
Secondo i consiglieri Radicali "la mancanza di criteri certi
sta creando una situazione insostenibile per gli operatori e per
i cittadini" dichiarano i consiglieri Berardo e Rossodivita "e
l'aver indicato una possibilita' di aggregazione senza averla
definita nel merito equivale ad una smentita di fatto delle
intenzioni annunciate dalla Polverini".
"Sfugge, poi la strategia che ha ispirato l'introduzione della
soglia minima di attivita' e temiamo che l'offerta si spostera'
in poche strutture perdendo la capillarita' che oramai fa parte
del servizio che i cittadini pretendono, mentre nulla accadra'
nella direzione del miglioramento del servizio e
dell'economicita' della gestione regionale. Con la nostra
interrogazione-precisano Berardo e Rossodivita- vogliamo sapere,
tra l'altro, quali saranno i tempi tra emanazione della relativa
normativa e la scadenza per l'effettivo conseguimento dello
status di nuova forma associativa".
(Com/Mel/ Dire)