(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 mag. - Dormire in camera con
genitori fumatori non e' consigliabile. Ne qualcosa i bambini che
mostrano livelli di nicotina nel sangue tre volte superiori
rispetto a quelli che dormono in un'altra stanza. È il cosiddetto
'fumo di terza mano', uno step successivo al fumo passivo, quello
cioe' che rimane sugli abiti o sulla pelle dei genitori e che
viene cosi' trasmesso ai neonati.
Questi i dati emersi in uno studio condotto da un gruppo di
ricercatori catalani pubblicato sulla rivista Bmc Public Health,
i cui risultati sono in corso di analisi. Il team, guidato dal
professor Ortega, ha voluto sondare il Bibe, Breve intervento sui
neonati, un protocollo studiato per i genitori fumatori al fine
di ridurre i danni ai neonati prodotti dal fumo passivo. Danni
che nei piccoli possono causare asma, crescita rallentata dei
polmoni, problemi respiratori e in certi casi persino la morte.
Per questo sono stati presi in esame un gruppo di controllo e un
gruppo sperimentale composto da padri e madri di bambini fino ai
18 mesi di eta', con almeno un genitore fumatore. Ai genitori e'
stata fatta un'intervista, mentre a circa 250 neonati e' stato
prelevato un campione di capello all'inizio dello studio e
successivamente dopo 3 e dopo 6 mesi per determinare il livello
di nicotina nei piccoli.
Dal confronto tra le analisi del capello e le dichiarazioni
rilasciate dai genitori e' emersa una larga corrispondenza. Il
73% degli adulti affermava di fumare in casa e l'83% delle
analisi del capello dei neonati mostravano alti livelli di
nicotina. Durante lo studio, al gruppo sperimentale viene
proposto un breve percorso educativo per i genitori che consiste
in una serie di consigli mirati che insegnano loro come evitare
situazioni di fumo passivo per i bimbi e i danni ad esso
correlati. La presenza di nicotina nei capelli ha permesso di
capire che, anche comportamenti apparentemente protettivi nei
confronti del bambino, come fumare alla finestra o cambiare aria
alle stanze, non serviva ad eliminare le sostanze nocive.
Secondo gli esperti, infatti, l'unica alternativa possibile e'
quella di fumare fuori casa. Gli stessi stanno lavorando
all'individuazione dei fattori che maggiormente influiscono sul
bambino esposto al fumo passivo per fornire uno strumento in piu'
ai pediatri.
(Fonte: www.droganews.it)
(Wel/ Dire)