(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 mag. - Per raccontare e
raccontarsi ci sono tanti modi e, per rendere visibile il lavoro
e l'impegno di tanti volontari, giovani e meno giovani, e' nato
"Fiori di carta", il magazine on line che raccoglie lo sguardo e
le suggestioni delle persone con disturbo mentale e psichico
della provincia di Lecce.
Uno sguardo particolare alla cultura, all'arte, al territorio, ai
personaggi, con tante caratterizzazioni e curiosita'.
Il magazine nasce a conclusione del laboratorio pedagogico che
il Dipartimento di salute mentale della provincia di Lecce ha
attivato nei centri diurni di Lequile e Campi, due piccoli centri
a ridosso della citta' capoluogo. L'associazione Nuove speranze
di San Cesario di Lecce, utilizzando il patrimonio realizzato
durante i laboratori pedagogici, e coinvolgendo giornalisti
professionisti in maniera volontaria, ha trasformato l'esperienza
in una redazione allargata a cui collaborano circa venticinque
ragazzi e ragazze con disturbo psichico, un giornalista e gli
operatori dell'associazione.
L'associazione Nuove speranze, nata nel 2001, e' da dieci anni
attiva nella realizzazione di progetti per il sostegno delle
persone con disturbo mentale e psichico. Tra i progetti piu'
significativi, "Il mercato dei sogni", compagnia teatrale che ha
ricevuto il plauso della poetessa Alda Merini e "Velapazziando",
attivita' velistica per mare con la partecipazione a tre edizioni
della regata internazionale Brindisi-Corfu'. Accanto al magazine
on line, una rivista cartacea che trimestralmente mettera'
assieme gli articoli, gli interventi, le interviste piu'
significativi apparsi sul sito nello stesso periodo.
½"Fiori di carta" - spiega Luca Spagnolo, presidente
dell'associazione Nuove speranze di San Cesario - e' un giornale
che si presenta in una doppia veste grafica: una tradizionale,
quella della rivista stampata, l'altra piu' innovativa in forma
di magazine online. Una rivista nuova, pero', non soltanto per la
sua veste grafica, nuova per la prospettiva diversa e speciale da
cui ci accingiamo a guardare lo specchio di mondo che ci circonda
e ci accoglie; una prospettiva che predilige e valorizza uno
sguardo solitamente snobbato e una voce generalmente messa a
tacere. La voce, ricordando uno dei primi slogan della nostra
associazione, di chi non ha voce».
(Wel/ Dire)