RICERCA. FONDI EUROPEI, GDF SCOPRE A MILANO TRUFFA DA 50 MLN
23 INDAGATI, 7 ANCHE PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 mag. - I finanzieri del
Nucleo di Polizia Tributaria Milano hanno notificato l'avviso di
conclusione delle indagini emesso dalla Procura della Repubblica
di Milano - sostituti procuratori Grazia Pradella e Tiziana
Siciliano - nei confronti di 23 soggetti indagati per il reato di
truffa aggravata nei confronti dell'Unione Europea, 7 dei quali
denunciati anche per il reato di associazione a delinquere.
A tutti i soggetti indagati e' stato inoltre contestato il
reato transnazionale ex Legge 146/2006, mentre nei confronti di 3
enti e' stata ascritta la responsabilita' amministrativa prevista
dal D.Lgs. 231/2001. L'indagine, nata a fine del 2008 da una
segnalazione dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf),
ha riguardato raggruppamenti transnazionali di enti (pubblici e
privati) ed imprese, beneficiari di finanziamenti erogati
direttamente dall'Unione Europea nel settore dell'innovazione
tecnologica e della ricerca. Data l'origine del contesto
investigativo e il fatto che per ottenere il finanziamento era
richiesto dal bando una partnership tra societa' di diversi Stati
membri, alcune delle quali risultate essere fittizie ed aventi
sede in Inghilterra, Francia, Grecia, Austria, Svezia, Slovenia e
Polonia, le attivita' sono state condotte in collaborazione con
il "II Reparto - Analisi e Relazioni internazionali" del Comando
generale.
Le condotte delittuose individuate nel corso delle indagini vanno
dalla predisposizione di proposte (finalizzate all'ottenimento
del finanziamento) riportanti informazioni non veritiere, alla
rendicontazione di spese inesistenti ovvero "gonfiate" attraverso
l'utilizzo di falsa documentazione contabile relativa a societa'
italiane ed estere (alcune delle quali come detto in realta'
"scatole vuote"), fino all'inserimento in rendicontazione quali
"ricercatori" di soggetti inesistenti ovvero del tutto ignari.
Grazie alle truffe i progetti non vedevano apporti finanziari
privati: i contributi Comunitari venivano distratti dagli
indagati e destinati ad altri fini, mentre le attivita' di
ricerca (riguardanti i settori della sanita', della pubblica
amministrazione, della sicurezza stradale e dell'universita')
sono risultate essere "fasulle" e/o comunque prive di
applicazione concreta.
A conclusione delle indagini, svolte su 22 progetti finanziati
dalla Commissione Europea, sono stati contestati in quanto
illecitamente percepiti oltre 53 milioni di euro.
5 maggio 2011
(Wel/ Dire)
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