(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 mag. - "Un provvedimento che
favorisce una medicina di prossimita', piu' vicina a cittadini e
malati". Roberto Messina, presidente di Federanziani, saluta "con
estrema felicita'" il decreto ministeriale che da' il via libera,
a partire dal 4 maggio, alla possibilita' di svolgere in farmacia
anche alcune prestazioni sanitarie erogate da infermieri e
fisioterapisti. Un giudizio molto positivo, quello
dell'associazione degli anziani per le novita' introdotte dal
decreto: "Sara' un vantaggio poter chiedere al farmacista non
solo farmaci e consigli, ma anche concrete attivita' di tipo
sanitario". Tuttavia per Messina molto ancora resta da fare in
questa direzione, "perche' per ora sono state autorizzate solo le
attivita' di auto test e alcune altre attivita', come
l'organizzazione della fisioterapia a domicilio.
Ma ci attiveremo affinche' altre prestazioni siano disponibili in
farmacia in futuro".
Messina specifica che la battaglia che l'associazione intende
portare avanti affianca la posizione di Federfarma, la
federazione dei titolari di farmacia: "Insieme a Federfarma
spingeremo affinche' non ci si limiti all'auto-test, ma si arrivi
a rendere disponibili in farmacia anche alcuni esami
specialistici, per ora non previsti dal decreto recentemente
emanato". Indubitabili "i vantaggi logistici" che la novita'
comportera' per le persone anziane e non solo: per la presenza
molto capillare delle farmacie sul territorio, secondo Messina
non saranno solo gli anziani a beneficiare del cambiamento, ma
tutta la popolazione: "Le farmacie sono presenti anche nei
piccoli centri, basta pensare a certe comunita' montane, dove non
c'e' la caserma dei carabinieri ma la farmacia si'. In Italia ci
sono circa 17mila farmacie sparse su tutto il territorio
nazionale, e' giusto valorizzare il loro ruolo".
Il primo ostacolo da superare, secondo Messina, sono le
resistenze "di lobby gia' affermate nel settore sanitario, per
esempio i laboratori privati accreditati che si vedrebbero
scippare molte attivita'", ma anche altre categorie professionali
potrebbero fare ostruzionismo: "I medici per esempio potrebbero
temere di perdere o vedere sminuito il loro ruolo. Pensiamo ad
esempio se in farmacia si potesse fare anche un
elettrocardiogramma: il cardiologo non sarebbe certo d'accordo a
far uscire certe attivita' dal suo studio specialistico". Secondo
il decreto spettera' al farmacista non solo organizzare e
coordinale le nuove attivita', ma anche accertarsi della
professionalita' del personale che effettuera' le prestazioni.
Ragione per cui per Messina non c'e' da temere un calo della
qualita' delle prestazioni professionali: "Stiamo parlando di
medici, che abbiano una specializzazione piuttosto che un'altra
non cambia niente".
(Wel/ Dire)