SALUTE. 2010, QUASI 10 GIORNI MENO SUPERAMENTO LIMITI PM10
DA 54,1 GIORNI/ANNO IN 2009 A 44,6. MA 51 CAPOLUOGHI 'SFORANO'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 lug. - Sul fronte
dell'inquinamento atmosferico "continua a diminuire il numero
medio di giorni in cui si e' registrato il superamento del valore
limite per la protezione della salute umana dal Pm10 (44,6
giorni), quasi dieci giorni in meno rispetto al 2009 (54,1)".
Cosi' l'Istat con 'Indicatori ambientali urbani', anno 2010.
"Hanno contribuito alla riduzione sia fattori meteo-climatici,
sia la maggiore diffusione di auto meno inquinanti, la
limitazione della circolazione in molti comuni- segnala il
rapporto- nonche' le modifiche apportate dalle amministrazioni
comunali alla viabilita' urbana".
Sono "comunque 51 i capoluoghi in cui nel 2010 e' stata
superata la soglia delle 35 giornate oltre le quali sono sempre
necessarie misure di contenimento e di prevenzione delle
emissioni di materiale particolato, a cominciare dalla
limitazione del traffico urbano". Benche' emergano dei segnali
positivi in termini di valutazione della qualita' dell'aria,
"permangono nel 2010 situazioni di criticita'".
La quota maggiore (63,6%) dei superamenti del valore limite
per la protezione della salute umana e' registrata in
corrispondenza di stazioni di tipo traffico, ovvero di punti di
campionamento rappresentativi dei livelli d'inquinamento
determinati prevalentemente da emissioni provenienti da strade
limitrofe caratterizzate da flussi di traffico medio-alti. "Cio'
sta a indicare che i trasporti stradali costituiscono la
principale sorgente antropica da cui ha origine il PM10", precisa
l'Istat.
I giorni di superamento dei limiti, per il particolato con
diametro minore di 10 micron, si riducono nel 2010 anche nelle
citta' con piu' di 250 mila abitanti, precisa l'Istat con
'Indicatori ambientali urbani', anno 2010. Tra le citta' con
riduzioni dei giorni di superamento, Napoli registra 75 giornate
in meno rispetto al 2009, Genova 39, Bari 38, Roma 28 giornate,
Verona 23, Firenze 22, Milano 21, Torino 20 e Catania 16. Tra le
grandi citta' in controtendenza figurano Bologna (+13 giornate),
Venezia (+7) e Palermo (+3). Da segnalare comunque che Genova,
Catania e Bari non oltrepassano la soglia dei 35 superamenti
annui.
Nel 2010, per l'insieme dei comuni capoluogo di provincia, si
rileva un valore di 2,1 centraline fisse di monitoraggio della
qualita' dell'aria per 100 mila abitanti, con una riduzione del
3,2% rispetto all'anno precedente. Ad Aosta e Mantova si
registrano, nello stesso anno, i valori piu' alti
(rispettivamente 11,4 e 10,3 centraline per 100 mila abitanti);
la disponibilita' piu' bassa si osserva a Milano (0,6 centraline
per 100 mila abitanti), Bologna (0,5) e Roma (0,5). Dal 2009 al
2010 diminuiscono (da 12 a 10) i comuni capoluogo di provincia
non dotati di centraline fisse o con analizzatori non
funzionanti; gli unici nuovi siti fissi per la misurazione
continua degli inquinanti sono stati installati a Barletta e
Iglesias.
(Com/Amb/Dire)
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